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Auto divenute icone: Alfa Romeo Giulia

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Pubblicato il 19 May 2023
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La Giulia e la sua progenitrice Giulietta, sono alcune delle auto più iconiche di Alfa Romeo. Ecco la loro storia

La nuova Alfa Romeo Giulia viene commercializzata dal 2016 ed è ora fresca di restyling. È un modello di particolare importanza all’interno del marchio: non solo porta il nome di una vera e propria icona dell’automobilismo, capace di fissare nuovi standard assoluti in fatto di velocità e tenuta di strada, ma dopo 30 anni segna il ritorno di un’Alfa Romeo con la trazione posteriore e le caratteristiche sportive tipiche del brand. Il restyling 2023 presenta dotazioni moderne e aggiornamenti nell’abitacolo principalmente per quanto riguarda strumentazione digitale e infotainment.

La Giulia 2023 è lunga 4,64 metri, larga 1,84, alta 1,44, con un passo di 2,82 metri e 480 litri di capacità minima del bagagliaio. Sono tre le motorizzazioni: il 2.2 turbo diesel da 160 CV; il 2.2 turbo diesel da 210 CV e il 2.0 turbo benzina da 280 CV. Gli allestimenti del restyling 2023 sono: Super, Sprint, Ti, Veloce e Competizione. La Giulia Veloce, come optional, può avere anche il differenziale posteriore autobloccante Q2, sia nella versione a due ruote motrici sia in quella a trazione integrale. La nuova Giulia presenta cambiamenti interessanti. Il frontale è rinnovato e spicca subito oltre che per l’estetica, anche per la maggiore sicurezza dei fari a matrice di led, in grado di illuminare la strada in maniera ideale; novità anche per i fanali posteriori, che possono essere bruniti. I vetri laterali possono essere oscurati a seconda dell’allestimento desiderato e i cerchi in lega variano da 17 a 19 pollici. Entrando nell’abitacolo notiamo il cruscotto davanti al guidatore completamente digitale e in grado di cambiare disposizione, con una schermata chiamata Heritage perché ricorda nella grafica le Alfa Romeo di una volta.

E proprio il nome Giulia riporta a una delle pagine più belle della storia dell’automobilismo italiano: per tutti la berlina di Alfa Romeo è l’auto sia della polizia che dei delinquenti in fuga dalle forze dell’ordine, un ruolo ricoperto nella vita reale e in numerosi film polizieschi all’italiana che hanno reso la vettura prodotta dal 1962 al 1977 una diva del cinema. Ripercorriamo le tappe salienti della mitica berlina, venduta anche nelle versioni più aggressive coupé e spider (coupé GT e GT 1300 Junior, Spider Sprint GTC e Spider Duetto), nelle versioni Giardinetta Colli e sportive TZ e TZ2 e GTA.

Alfa Romeo Giulia 2020: esterni

Un mito intramontabile da oltre 60 anni

La storia ha inizio il 27 giugno del 1962, giorno della presentazione alla stampa di Alfa Romeo Giulia. L’obiettivo della casa lombarda è migliorare la Giulietta, l’auto chiamata la “fidanzata d’Italia” per il fascino e la bellezza delle linee. Il compito di progettare la futura media è affidato a una squadra di esperti, la stessa che aveva già firmato la 1900, modello di successo del dopoguerra, e la stessa Giulietta. L’idea di base è quella di migliorare una vettura vincente, senza stravolgerla. E in effetti lo schema meccanico resta lo stesso, con l’aggiunta del cambio manuale a 5 rapporti, in quegli anni montato solo sulle auto più sportive, e una carrozzeria più aerodinamica grazie alla coda mozza e alle fiancate con scalfature che migliorano la penetrazione e mandano l’aria verso il posteriore. Proprio l’aerodinamica ha permesso ad Alfa Romeo di varare lo slogan “L’auto disegnata dal vento”.

Pioniera per quanto riguarda la sicurezza

La grande rivoluzione di Giulia concerne la sicurezza passiva: è la prima vettura della storia a dare un ruolo primario alla tutela di guidatore e passeggeri. Il pacchetto sicurezza è formato dalla struttura portante a resistenza differenziata, con anteriore a posteriore costruiti in modo da assorbire l’energia cinetica di eventuali urti e l’abitacolo rinforzato per proteggere gli occupanti. A questa si aggiunge la scatola del cambio dietro al motore contro la parete parafiamma, i cui organi meccanici sono fissati con supporti che evitano di farli entrane nell’abitacolo; mentre il piantone dello sterzo è fatto in modo che il volante non possa colpire torace e testa del guidatore. Completano il kit sicurezza l’imbottitura extra degli schienali anteriori, il parabrezza eiettabile e l’assenza di pericolosi spigoli all’interno dell’abitacolo.

Auto divenute icone: Alfa Romeo Giulia 1

La prima serie

La berlina è lunga 414 cm, larga 156, alta 143 e ha un passo di 251 cm, 13 in più della Giulietta. L’abitacolo è ampio e luminoso e può ospitare sei persone grazie alla panchetta tre posti anteriore e inoltre ha un grande bagagliaio da 500 litri di capacità. La prima serie ha un motore potente da 1570 cm cubi e 92 CV nella versione chiamata 1600 che le permette di toccare la velocità massima di 165 km/h (anche se in alcuni test raggiunse 175,979 km/h) con lo scatto da 0 a 100 km/h in 13,7”. L’estetica è accattivante e sportiva grazie a quattro fanali anteriori, due più grandi all’esterno e due più piccoli all’interno. Il cambio al volante e il divanetto anteriore scompaiono nel restyling del 1964. Sempre nel 1964 arriva la versione d’accesso Giulia 1300 con motore da 1290 cm cubi da 78 CV. Si differenzia dalla 1600 per l’anteriore meno sportivo con due soli fari e le dotazioni ridotte al minimo. Per tutti e due i modelli c’era la versione Super, con prestazioni migliorate e allestimento più completo: la 1600 arrivava a 112 CV e superava i 175 km/h; mentre la 1300 Super si fermava a 103 CV.

Auto divenute icone: Alfa Romeo Giulia

La seconda serie

Nel 1972 assistiamo all’unificazione della gamma, con l’offerta ridotta a due soli modelli. Il restyling prevede solo la Giulia Super, disponibile in due versioni: la 1.3 da 89 CV e la 1.6 da 102 CV. La seconda generazione presenta il nuovo scudo Alfa Romeo, una nuova mascherina nera, cofano anteriore e posteriore lisci, paraurti più avvolgenti e interni rinnovati. Più tardi, nel 1976, complice anche la crisi petrolifera, esordisce la nuova Super diesel, che si rivela un flop: con solo 55 CV è troppo lenta (135 km/h la velocità massima) e le vendite sono scarse. È troppo rumorosa e le vibrazioni creano problemi al telaio pensato per i motori a benzina. Ma un primato lo ottiene lo stesso: è la prima auto con motore diesel a entrare ufficialmente nel listino Alfa Romeo. Nel 1977 Giulia esce di produzione con oltre un milione di unità consegnate, la maggior parte berline, per far posto al ritorno della Giulietta, ma non uscirà mai dai cuori e dalla memoria di milioni di appassionati e dalla storia dell’auto.

Auto divenute icone: Alfa Romeo Giulia 2

 

L’auto delle forze dell’ordine e dei criminali in fuga nella vita reale e al cinema

Per tanti anni la Giulia è stata in dotazione a Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza grazie alla velocità elevata, agilità e tenuta di strada. Proprio per via delle straordinarie prestazioni, la berlina è diventata anche l’auto preferita dai criminali per le loro fughe, non solo nella realtà ma anche al cinema. Giulia ha un passato da diva del grande schermo, negli Anni ’60 e ’70: è apparsa in tanti film, principalmente nel genere poliziesco all’italiana, che hanno contribuito a trasformarla ancora di più in un’icona. Tra i vari film in cui appare, ricordiamo “Banditi a Milano” del 1967, con Tomas Milian e Gian Maria Volonté, “The Italian Job” del 1969, “La polizia ringrazia” (1972), “Roma Violenta”, “Napoli violenta” e “Italia a mano armata” a cui si aggiungono le peripezie di Tomas Milian nei panni de “Er Monnezza” e Nico Giraldi e di Bud Spencer in “Piedone lo sbirro”. Non mancano i film comici come “I Carabbinieri”, “L’allenatore nel pallone” e la serie TV “Quei trentasei gradini”. Giulia torna protagonista al cinema e in tv negli anni 2000 con “La meglio gioventù”, la serie “Romanzo Criminale”, “La mafia uccide solo d’estate” e alcune apparizioni nella serie TV “Bang Bang Baby”. Nel film del 2015 di Edoardo Leo “Noi e la Giulia”, la Giulia 1300 ha addirittura un ruolo attivo.

Pubblicato il 19 May 2023
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