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La ricarica in autostrada: per l’Italia sogno o realtà?

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Pubblicato il 8 May 2022
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Anche se lentamente, l’infrastruttura di ricarica per auto elettriche in autostrada si sta sviluppando e gli scenari futuri sono positivi

L’abbiamo detto tante volte, uno dei nodi cardine intorno al quale si sviluppa l’attuale diffusione dell’auto elettrica è quello della ricarica. Le moderne auto elettriche non sono ancora in grado di assicurare autonomie in grado di soddisfare le esigenze di mobilità di chi ha bisogno di percorrere tanti chilometri. Per questo motivo, poter contare su un’infrastruttura di ricarica diffusa e performante è fondamentale per poter affrontare davvero questa transizione verso l’elettrico. Infatti, da qualche anno a questa parte in Italia si sta lavorando alla definizione di un importante piano di sviluppo della rete di ricarica che prevede, tra le altre cose, l’istallazione di molti punti di ricarica sulle nostre autostrade.

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La situazione attuale

Allo stato attuale, secondo un’analisi condotta da Motus-E, sono 118 i punti di ricarica presenti sulle strade ad alta viabilità italiane. Di questi il 22% è a corrente alternata e con potenza inferiore o uguale a 43 kW. Il 78%, invece, è a corrente continua e con potenza superiore ai 43 kW. Di questi, circa la metà (il 48%) ha una potenza pari o superiore a 150 kW. Numeri quindi ancora molto bassi per permettere a chi ha un’auto elettrica di poter affrontare un viaggio lungo in tempi ragionevolmente simili a quelli richiesti per il medesimo spostamento con un’auto ad alimentazione tradizionale.

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Il progetto madre

Ad oggi sono molte le aziende e i progetti attivi sul fronte della ricarica in autostrada. Uno dei più importanti è quello messo a punto da Free To X, una startup del gruppo Autostrade per l’Italia (Aspi) attualmente i cantieri aperti sono diciassette con l’obiettivo di portare “una copertura uniforme da Nord a Sud della rete di ricarica elettrica nelle aree di servizio”. Il progetto prevede l’istallazione di 100 stazioni di ricarica entro l’estate del 2023, a fronte di un investimento di 75 milioni di euro, installando sei o sette punti di ricarica al mese da qui al prossimo anno. Tutte distanti al massimo 50 km l’una dall’altra.

Parola dell’Antitrust

Intanto l’Antitrust è intervenuta sul tema dettando alcune linee guida da seguire per la realizzazione di questa nuova infrastruttura di ricarica autostradale. Secondo l’Agcom, ogni struttura di ricarica deve essere costituita da almeno due operatori, in modo da permettere agli automobilisti di confrontare le tariffe e scegliere quella più conveniente. Inoltre, ogni punto di ricarica deve avere una potenza di almeno 100 kW. In questo modo i tempi di ricarica potranno essere più simili a quelli di un normale rifornimento con un’auto benzina o Diesel.

Le stazioni di ricarica oggi disponibili

  • Secchia Ovest: A1 Milano-Napoli Km 156.5 direzione Bologna tra Allacciamento A1/A22 e Modena Nord
  • Flaminia Est: A1 Milano-Napoli Km 509.1 direzione Firenze tra Ponzano Romano – Soratte e Magliano Sabina
  • S.Zenone Ovest: A1 Milano-Napoli Km 15.1 direzione Bologna tra Melegnano e Lodi
  • Conero Ovest: A14 Bologna-Taranto Km 239 direzione Pescara tra Ancona Sud e Porto Recanati
  • Secchia Est: A1 Milano-Napoli Km 156.5 direzione Milano tra Modena Nord e Allacciamento A1/A22
  • Giove Ovest: A1 Milano-Napoli Km 481.1 direzione Roma tra Attigliano e Orte
  • Teano Ovest: A1 Milano-Napoli Km 708,4 direzione Napoli tra Caianello e Capua
Pubblicato il 8 May 2022
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