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Lamborghini pensa all’ambiente

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Pubblicato il 9 October 2023
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Lamborghini è tra i costruttori automobilistici più attivi sul fronte dell’abbattimento delle CO2 a livello industriale. Ecco come lavora

Lamborghini corre veloce verso un futuro a impatto zero investendo forte su economia circolare, energie rinnovabili, risparmio di emissioni e vari progetti a favore dell’ambiente, che si vanno ad affiancare all’elettrificazione della gamma e all’arrivo del primo bolide 100% elettrico, previsto per il 2028. L’obiettivo è quello comune a tutte le aziende: raggiungere la neutralità carbonica da qui al 2050.

Il marchio emiliano è tra i costruttori che hanno abbracciato con più convinzione il nuovo corso, inaugurato già a partire dal 2009, con una serie di iniziative a favore dell’ambiente, che vanno dalla costruzione di un parco di querce in grado di assorbire tonnellate di CO2, alla produzione di energia elettrica “pulita”. Questo impegno non ha tardato a dare i propri frutti: nel 2015 la fabbrica di Sant’Agata Bolognese, che occupa un’area di più di 160.000 mq, ha ottenuto la certificazione “CO2 neutral”; mentre Lamborghini è stata premiata per due anni di fila, il 2021 e 2022, con il Green Star Award. Il riconoscimento viene assegnato ogni anno da ITQF, il German Institute for Quality and Finance, in collaborazione con IMWF, Institute for Management and Economic Research di Amburgo, alle aziende che producono secondo la “green economy”, ovvero limitando il più possibile l’impatto sulle persone e sull’ambiente.

Lamborghini pensa all'ambiente 1

In prima linea per le energie rinnovabili

Uno dei primi segni della nuova politica adottata da Lamborghini è la realizzazione, nel 2010, del più grande impianto fotovoltaico dell’intera Emilia-Romagna: si estende su una superficie di oltre 14.600 mq e ha una potenza di 2,2 MW che gli permette di produrre 2,5 milioni kWh di energia elettrica all’anno, un quantitativo necessario per fornire energia a circa 530 appartamenti da 100 mq l’uno, e che permette di abbassare le emissioni di CO2 di 2.000 tonnellate all’anno.

L’impegno della casa automobilistica nelle energie rinnovabili comprende anche un impianto di teleriscaldamento a Nonantola (in provincia di Modena), alimentato a biogas, che garantisce acqua calda a 85°C. L’acqua raggiunge la fabbrica di Sant’Agata Bolognese per mezzo di tubazioni sotterranee e viene impiegata per riscaldare e climatizzare gli uffici e i reparti di produzione.

Un parco di querce per contenere le emissioni di CO2

La casa automobilistica, in collaborazione con le università di Bologna, Bolzano e Monaco di Baviera, ha creato il Parco Lamborghini, con lo scopo di bilanciare le emissioni di CO2 rilasciate durante l’intero processo produttivo. L’area verde, che accoglie circa 10.000 querce, è nata nel 2011 all’interno del territorio comunale di Sant’Agata Bolognese e, stando ai dati raccolti da studi e ricerche degli anni successivi, fino a oggi ha assorbito più di 330 tonnellate di CO2.

Nel 2016 Lamborghini ha inaugurato, all’interno del parco, un’attività di biomonitoraggio ambientale collocando un apiario composto da tredici arnie che ospitano oltre 600.000 api. Tre arnie sono dedicate alla produzione di 430 chili di miele, che viene regalato a Natale a tutti i dipendenti.

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Il ruolo centrale del riciclo

L’economia circolare e la seconda vita dei materiali, che altrimenti dovrebbero essere smaltiti, sono di fondamentale importanza per salvaguardare l’ambiente e contenere l’inquinamento: Lamborghini si dimostra virtuosa anche in questo campo, con il riciclo del 56% dei rifiuti speciali prodotti in un anno. La pelle che non passa i controlli di qualità trova una nuova vita nella Cooperativa Cartiera di Marzabotto, che la impiega per produrre prodotti di pelletteria; stesso percorso per la fibra di carbonio che viene usata per la creazione di gadget come portachiavi o viene data all’Istituto Experis Academy che, a sua volta, la utilizza a fini didattici per formare nuovi tecnici.

Pubblicato il 9 October 2023
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