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Occhio allo schilometraggio

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Pubblicato il 22 December 2021
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Come controllare che un’auto non sia schilometrata

Cerchi un’auto di seconda mano, trovi quella che sembra fare al caso tuo e magari ne apprezzi, tra gli altri aspetti, il fatto che non abbia macinato poi troppi chilometri fino a questo momento. Insomma, usata sì, ma non troppo. Ma chi ti assicura che sia davvero così?

INDICE
Una pratica diffusa
L’entità del danno
Come funziona
Come difendersi
Cosa deve farti insospettire
Controlla le revisioni
Verifica la provenienza
Controlla bene come si presenta
Il kit antitruffa

Purtroppo capita di imbattersi in annunci in cui il chilometraggio delle vettura è stato manomesso per aumentare il valore commerciale della vettura, e quindi il prezzo finale. La pratica è nota: spendendo poche decine di euro per pagare un tecnico in grado di ritoccare il contachilometri, se ne guadagna qualche migliaio in più, grazie a questo miracoloso ringiovanimento del veicolo. È facile capire che, per chi non mette l’onestà al primo posto nel proprio lavoro, questo trucchetto rappresenti una allettante tentazione, e possa diventare una prassi consolidata.

Non pensare che il problema esista solo in Italia. Un rapporto del Parlamento europeo pubblicato nel 2018 che affrontava proprio il tema dello schilometraggio, metteva in evidenza che la manipolazione illecita dei contachilometri nei veicoli di seconda mano è molto diffusa nelle auto oggetto di scambi transfrontalieri nell’UE e si stima che riguardi fino al 50% dei casi. Questo tasso, faceva notare il rapporto, può essere ancora più alto nei “nuovi” Stati membri dell’UE, dove la frode del contachilometri nelle auto importate è fino a tre volte più frequente che nei “vecchi” Stati membri.

I principali impatti negativi delle frodi sul contachilometri sono a carico dei consumatori, vengono violati i loro diritti alla trasparenza, si riduce la loro fiducia e finiscono per spendere più soldi, anche perché le spese di manutenzione e di riparazione aumentano.

Anche la sicurezza ne risente: nella convinzione di avere per le mani un’auto più “giovane” di quel che è in realtà, si può tardare a farne la manutenzione o sottovalutare segnali che dovrebbero invece mettere in allarme. I costi economici totali delle frodi sul contachilometri delle auto usate scambiate a livello transfrontaliero nell’UE, conclude il rapporto del Parlamento europeo, possono essere stimati in almeno 1,31 miliardi di euro, generando 8,77 miliardi di euro di perdite. Vale la pena ricordare che in Italia la manomissione dei contachilometri è punita sia a titolo di truffa (art. 640 c.p.) che di frode nell’esercizio del commercio (art. 515 c.p.).

La manomissione del contachilometri è un fatto tecnico che non rappresenta una difficoltà per chi è del mestiere: basta portare indietro letteralmente il contachilometri e intervenire sulle centraline elettroniche dell’auto. Occorre però saper scegliere le auto sulle quali la truffa può funzionare al meglio e avere meno probabilità di essere scoperta. Si tratta spesso delle cosiddette “auto aziendali”, seminuove, utilizzate dai dipendenti delle aziende, e che di solito provengono da società di noleggio a lungo termine. Parliamo di veicoli con pochi anni di vita, non più di tre o quattro, che quindi spesso non hanno ancora passato la prima revisione.

Di solito hanno avuto una manutenzione regolare, ma spesso hanno percorso più chilometri rispetto alla media delle auto immatricolate nello stesso anno. Vengono immesse nel mercato dei rivenditori di usato attraverso aste online e fisiche, gestite da società specializzate, dopo averle sottoposte a una perizia, svolta da una società terza che redige un rapporto sullo stato della macchina, con tanto di fotografie che documentano eventuali danni alla carrozzeria, lo stato degli interni e il chilometraggio che risulta dal contachilometri. Una volta acquistato il mezzo, il contachilometri viene riportato indietro anche di 100.000 km e oltre per renderlo più appetibile.

Tre anni fa un’indagine di Altroconsumo ha verificato sul campo sia la pratica sia l’entità dei chilometri tolti alle auto da vendere. I nostri incaricati hanno confrontato per un certo numero di auto se i km riportati nell’asta dalla quale il concessionario ha acquistato il veicolo fossero gli stessi indicati poi dal contachilometri al momento della vendita. La visita a quattro autosaloni in Lombardia ed Emilia-Romagna ha fatto emergere differenze di 24.000, 42.000 e 100.000 km.

Per capire se un’auto usata può aver davvero percorso solo i km segnati nel contachilometri bisogna diventare un po’ investigatori, con l’aiuto dei giusti mezzi. Ecco qualche consiglio.

Tieni conto che la documentazione che il venditore, (privato o dealer), ti mostra per convincerti che il chilometraggio è corretto, i libretti di manutenzione, con l’elenco dei tagliandi effettuati nel tempo, possono essere contraffatti oppure falsificati.

Se ti rivolgi a una rivendita di automobili di seconda mano, fatti venire qualche dubbio se noti un numero elevato di veicoli in vendita con le stesse caratteristiche (prezzo, età, km…). Può capitare che i venditori ufficiali abbiano auto identiche che arrivano dalla casa madre, ma potrebbero invece provenire dalla stessa asta e appartenere a quelle categorie a maggior rischio di schilometraggio. Fare ricerche su siti specializzati, come automobile.it, ti permette di avere un riscontro nell’ampio catalogo di annunci presenti. Inserendo alcune caratteristiche sul sito è possibile controllare se esistono auto simili a quella a cui sei interessato, oppure se ci sono valori “anomali” rispetto alla media dei veicoli sul mercato.

Il controllo più immediato da fare è quello che riguarda le revisioni. Siccome a ogni revisione di un veicolo l’officina che se ne occupa è obbligata ad aggiornare l’apposito registro, gestito dal Ministero dei Trasporti, consultandolo è possibile farsi un’idea almeno di quanti chilometri l’auto aveva percorso al momento dell’ultima revisione. Puoi farlo qui: www.ilportaledellautomobilista.it/web/portale-automobilista/verifica-ultima-revisione. Inserisci la targa e accedi alle informazioni che riguardano l’auto. Se i numeri non tornano, cioè se i chilometri attuali riportati dal venditore sono poco superiori o addirittura inferiori a quelli riportati all’ultima revisione, puoi subito renderti conto che qualcosa non va.

Certo, un’auto può essere stata schilometrata prima di farle passare la revisione. Oppure può avere meno di quattro anni di vita e quindi non aver ancora passato una revisione. Anche in questo caso i siti specializzati possono comunque aiutarti: inserendo l’anno di immatricolazione dell’auto di tuo interesse puoi avere una fotografia accurata del chilometraggio medio delle auto immatricolate quell’anno. E accorgerti così se i conti non tornano.

Può servire consultare il Pubblico registro automobilistico (Pra), per avere un’idea della provenienza dell’auto e dei passaggi di proprietà che l’hanno interessata. Basta registrarsi su www.aci.it, cliccando alla voce “Visure PRA”: con circa 6 euro si può risalire ai proprietari precedenti. Se dovessi scoprire che il primo proprietario è stata una società di noleggio deve scattare il campanello di allarme, ma va detto che anche un privato potrebbe aver fatto ribassare i km. Anche se l’auto proviene dall’estero e ha fatto parecchi giri prima di approdare nel nostro paese, hai motivo per farti venire qualche sospetto.

Il sito di automobile.it mette a disposizione il servizio CARFAX che, attraverso il numero di targa dell’auto, o del telaio, dà accesso a una banca dati internazionale che consente di vedere in pochi minuti tutte le informazioni principali che riguardano l’auto che stai per comprare. Rispetto alla visura sul sito dell’ACI, il servizio CARFAX consente di ottenere informazioni aggiuntive sul chilometraggio, gli eventuali incidenti e una stima del prezzo del veicolo aggiornato all’attuale valore di mercato. Sul sito di automobile.it puoi acquistare il rapporto di CARFAX sull’auto di tuo interesse al costo di 18 euro.

Al di là dei chilometri segnati, di tutti i pregi che il rivenditore ti decanterà, è importante che tu guardi l’auto con occhio critico. Non basta una carrozzeria lucida per stabilire lo stato di salute reale di una macchina. Verifica lo stato di usura di tutte quelle parti che tendono a consumarsi di più con l’uso, come la leva del cambio, le zigrinature antiscivolo dello sterzo e dei pedali, la tappezzeria. Dopo una ispezione generale che puoi fare anche da te, se davvero sei intenzionato all’acquisto ma non ti fidi di quel che dice il contachilometri, rivolgiti a un meccanico di fiducia, che possa sottoporre la vettura a un esame approfondito e rilevare eventuali problemi, o “segni” che possano far sospettare che l’auto abbia fatto molta più strada di quanto vogliono farti credere. In alternativa al meccanico, esistono dei servizi specializzati in ispezioni certificate, come quelli offerti da Dekra, azienda tedesca che esegue una lista di ben 47 controlli su qualsiasi automobile.

Un dispositivo chiamato Diogene, distribuito in Italia da Evolvea, promette di smascherare i furbetti che scalano i chilometri. Diogene è in grado di leggere il chilometraggio reale di un veicolo, evidenziando eventuali alterazioni apportate al contachilometri.

Come funziona? Si tratta di un kit che si collega alla centralina dell’auto e, grazie all’uso di un software, ne legge le informazioni, così si può essere sicuri che i chilometri dichiarati siano realmente quelli percorsi. In pratica il sistema interroga tutte le centraline presenti a bordo e legge i dati dei chilometri salvati in ciascuna, ma non può modificarne i dati. In meno di 15 minuti si ottiene un report completo: se i numeri riportati non combaciano significa che il chilometraggio è stato manomesso.

Per richiedere la verifica del contachilometri con Diogene basta contattare la concessionaria partner di automobile.it, che ti offrirà gratuitamente questo servizio e ti rilascerà il documento attestante il chilometraggio reale del veicolo.

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Pubblicato il 22 December 2021
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