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Stop benzina e diesel 2035: ora è ufficiale

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Pubblicato il 30 March 2023
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Dalla UE arriva l’annuncio ufficiale. Dal 2035 non potranno più essere immatricolate nuove auto benzina o diesel

Ora c’è l’ufficialità: l’Europa decreta lo stop alla vendita di nuove auto a benzina e diesel dal 2035. Resta uno spiraglio per le vetture termiche grazie al via libera anche ai motori a combustione alimentati da e-fuel, come proposto dalla Germania. Bocciati, per il momento, i biocarburanti promossi dall’Italia, che continuerà ancora a riproporli.

Con questa decisione, dal 2035 in Europa le uniche auto nuove messe in vendita saranno quelle a zero emissioni, ovvero le 100% elettriche, quelle a idrogeno o quelle alimentate con carburanti sintetici, esclusi quelli di origine fossile. Il bando dell’Unione europea non riguarda le vetture già circolanti, che potranno continuare a essere vendute in tutti gli stati membri.

Italia, Bulgaria e Romania si sono astenute dal voto dopo il mancato accoglimento delle richieste sulla proroga dei tempi per la decisione definitiva sui biocarburanti. La Polonia ha votato no allo stop alle auto con motori endotermici: le spese per l’elettrificazione non possono ricadere sugli automobilisti e sui cittadini e chiede alla Commissione lo stanziamento di incentivi per abbassare il prezzo finale delle vetture.

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L’auto in Europa nei prossimi anni

Il bando alle vetture endotermiche rientra nel pacchetto di riforme climatiche Fit for 55, che prevede la riduzione delle emissioni di CO2 in Europa del 55%, rispetto ai livelli del 1990, entro il 2030. Sono previsti due grandi passaggi per il 2030 e il 2035, a cui si aggiunge quello del 2025. Nello specifico abbiamo il taglio del 15% delle emissioni nel 2025, rispetto ai livelli del 2021; il taglio del 55% delle emissioni nel 2030, il 50% per i furgoni, sempre rispetto ai livelli del 2021 e il taglio del 100% delle emissioni nel 2035.

Via libera agli e-fuel

La decisione comunitaria tiene in vita i motori termici, a patto che siano alimentati da carburanti climaticamente neutri. Al momento la Commissione europea ha aperto solo agli e-fuel, dopo aver accolto le richieste della Germania, che si è adoperata per salvare l’investimento da 100 milioni di dollari di Porsche nei carburanti sintetici. Il prossimo passo dell’esecutivo Ue è la preparazione di una proposta di regolamento sugli e-fuel, da completare entro il prossimo autunno. Se non dovesse essere approvato, sarà ripresentato successivamente in modo da beneficiare della clausola di revisione al 2026, quando Bruxelles dovrà analizzare i progressi registrati dai carburanti alternativi in termini di sostenibilità ambientale.

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Spiragli per i biocarburanti

L’Italia, come detto, non ci sta e, dopo essersi astenuta dal voto al Consiglio Ue, insiste sui biofuel. “Ci adopereremo, nell’ambito delle procedure di approvazione degli atti legislativi indicati dalla Commissione europea, per far considerare anche i biocarburanti tra i combustibili neutri in termini di CO2. Riteniamo la previsione nella dichiarazione della Commissione dei soli carburanti sintetici un’interpretazione troppo restrittiva”, le parole del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin. La clausola di revisione al 2026 offre una speranza concreta ai biocarburanti, anche se è difficile che fra tre anni l’industria automobilistica faccia retromarcia rispetto all’elettrificazione. Deluso anche Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti: “L’approccio ideologico della Commissione si è limitato ad aprire agli e-fuel – dice il ministro – ma confidiamo che gli esperti sappiano dimostrare anche la piena sostenibilità dei biocarburanti. L’anno prossimo ci saranno nuovo Parlamento e nuova Commissione: la partita non è finita”.

Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del Made in Italy, è più ottimista. “Il motore endotermico sopravvivrà accanto a quello elettrico anche dopo il 2035. Il fatto stesso che sia un combustibile, in questo caso sintetico, che mantiene la produzione del motore endotermico, è per noi un elemento importante, perché ci garantisce un’intera filiera produttiva” conclude Urso.

Pubblicato il 30 March 2023
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