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Filtro antiparticolato: problemi, prezzi e quando è da rimuovere

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Pubblicato il 23 July 2018
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Una manutenzione accurata per un dispositivo da monitorare: come evitare i problemi legati al FAP

Quando si parla di FAP – filtro antiparticolato si intende un dispositivo di post-trattamento dei gas di scarico presente su tutte le vetture diesel Euro 4 e successive. Scopriamo di più sui problemi che il filtro antiparticolato può avere e quando è il caso si sostituirlo.

Filtro antiparticolato: come funziona

Grazie ad un software di diagnosi e gestione, il filtro viene continuamente monitorato, così da lavorare correttamente. Il filtro antiparticolato è abbinato ad un precatalizzatore che ha la funzione di filtrare fisicamente le polveri sottili. Il sistema raccoglie i gas combustibili nel collettore di scarico e poi li convoglia verso la marmitta catalitica, passando per il filtro vero e proprio, procedendo verso il vaso d’espansione, il silenziatore e infine l’uscita.

Il filtro antiparticolato, tuttavia, richiede una manutenzione accurata per evitare il malfunzionamento.

Filtro antiparticolato: problemi

Uno dei principali problemi del filtro antiparticolato riguarda l’intasamento dello stesso. Quando è il momento di pulire il filtro, il guidatore viene avvisato mediante l’accensione di una spia luminosa. Per poter fare in modo che il filtro si rigeneri è necessario condurre la propria vettura ad una velocità tra i 60 ed i 90 Km/h per tutto il tempo dell’operazione.

La centralina di monitoraggio effettua una diagnosi e, se rileva un’eccessiva otturazione, avvia la pulizia iniettando una maggiore quantità di gasolio. In questo modo, aumenta la temperatura e brucia il PM10.

Chi utilizza la vettura diesel prevalentemente o esclusivamente nella guida cittadina, si troverà penalizzato perché se non riuscirà ad effettuare percorsi extraurbani, nei periodi indicati per la pulizia del filtro, sarà costretto alla sua sostituzione.

Filtro antiparticolato: prezzi

Come detto, la rigenerazione del filtro antiparticolato consiste in un processo di combustione delle polveri sottili attivato automaticamente dal sistema e comunicato al conducente dall’accensione di una spia. In caso di filtro antiparticolato con problemi, solitamente per l’utilizzo della vettura in ambito cittadino, può essere necessaria la sostituzione dello stesso.

In questo casi i prezzi del filtro antiparticolato variano a seconda dell’operazione da compiere. Se è sufficiente una pulizia con un kit fai da te si possono spendere poche decine di euro per l’acquisto dei prodotti specifici; ma se non si è dotati di grande manualità è preferibile ricorrere ad una pulizia professionale, ed in questo caso la spesa è ben più importante, circa 500 euro.

Se, invece, il filtro antiparticolato ha problemi non risolvibili con la semplice pulizia, i prezzi per la sostituzione dell’elemento possono oscillare da 500 ad oltre 5000 euro, in base alla vettura, al tipo di ricambio ed al costo della manodopera.

Rimuovere il filtro antiparticolato

Nel corso degli ultimi anni si è diffusa una pratica illegale: rimuovere il filtro antiparticolato per evitare di incorrere in problemi persistenti e ripetitivi.

Come detto, questa operazione non è legale perché viola il dettato dell’articolo 78 del Codice della Strada secondo il quale è sanzionabile chiunque circoli con un veicolo al quale siano state apportate modifiche alle caratteristiche indicate nel certificato di omologazione o di approvazione, e nella carta di circolazione.

In caso di rimozione del filtro antiparticolato la sanzione amministrativa varia da 422 euro sino a 1697 euro. Inoltre è previsto il ritiro della carta di circolazione del veicolo ed infine vi sarà l’obbligo di ripristinare il filtro antiparticolato così da riportare le emissioni del veicolo a quelle originarie.

Cercare di eliminare il FAP, inoltre, potrebbe comportare conseguenze anche penali. L’articolo 452 bis del Codice Penale punisce con la reclusione da due a sei anni, e con la multa da diecimila a centomila euro, chiunque abusivamente provochi una compromissione o un deterioramento, significativi e misurabili, delle acque, dell’aria o di porzioni considerevoli del suolo o del sottosuolo.

Pubblicato il 23 July 2018
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