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Auto elettriche: la seconda vita delle batterie

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Pubblicato il 15 May 2022
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Quando l’efficienza della batteria scende sotto l’80% non è più utilizzabile per muovere un’auto elettrica. Ma non è ancora da buttare. Ecco come può essere riutilizzata

Si fa sempre un gran parlare di cosa succede quando una batteria non è più in grado di garantire energia sufficiente per muovere un’auto elettrica. Il tema dello smaltimento degli accumulatori è sicuramente di primaria importanza soprattutto in questa “fase iniziale” di questa transizione ecologica. Tuttavia, prima di arrivare al riciclaggio della batteria, esistono una moltitudine di secondi utilizzi in grado di regalare alla batteria una seconda vita.

Quando una batteria non è più utile all’auto

Ma andiamo con ordine e capiamo insieme quando una batteria va riciclata. Quando l’efficienza dell’accumulatore e quindi la sua capacità di immagazzinare e cedere energia scende sotto l’80%, allora questo non è più utilizzabile su un’automobile. La vita di una batteria, infatti, viene scandita da una serie di cicli di carica e scarica e sono proprio questi a determinarne il deterioramento. Tuttavia, una batteria all’80% dell’efficienza non è necessariamente da riciclare. Esistono tutta una serie di secondi impieghi in cui può trovare applicazione, soprattutto in ambito industriale. Vediamo quelli principali.

Auto elettriche: la seconda vita delle batterie

Accumulatori industriali

Esistono già degli esempi anche sul territorio europeo in cui le batterie sono state utilizzate come accumulatori industriali. Di fatto, vengono utilizzate per immagazzinare l’energia prodotta da un impianto fotovoltaico o eolico (ad esempio) per poi essere utilizzata nei momenti in cui la produzione raggiunge picchi importanti nella richiesta di energia. Con questo tipo di applicazione le batterie possono contare su un ciclo di vita molto lungo dal momento che qui i tempi di carica e scarica sono molto lunghi rispetto a quelli dell’auto, abbattendo drasticamente il decadimento delle prestazioni della batteria.

Gruppi di continuità

Un altro interessante indirizzo d’impiego delle batterie è quello in gruppi di continuità. Questi possono essere utilizzati in aziende o ospedali per garantire continuità nell’erogazione della corrente anche in caso di black out, con il vantaggio di non aver bisogno di fonti esterne di alimentazione per funzionare come gas o carburanti liquidi con i quali lavorano i tradizionali generatori.

Ripristino

In ultimo, prima di pensare allo smaltimento, si può ipotizzare il ripristino della batteria. Si tratta di un processo delicato, ma che permette di sostituire solo alcune delle componenti che costituiscono l’accumulatore per riportarlo al suo stato di efficienza originale. Una delle primissime aziende ad offrire questo tipo di servizio è stata la 4R Energy Corporation, una joint-venture tra Nissan e Sumitomo Corporation.

Pubblicato il 15 May 2022
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