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Battery swap: può essere il futuro per l’auto elettrica?

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Pubblicato il 17 May 2022
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Pesché ricaricare la batteria quando scarica se la si può sostituire? Per molti il battery swap è il futuro dell’auto elettrica. Ma è davvero così?

La costante ricerca di nuove soluzioni per aumentare l’autonomia delle moderne auto elettriche va oltre lo sviluppo di inedite tecnologie per gli accumulatori. Ed è proprio su questo punto che il mercato si divide. Da una parte chi continua a puntare sullo sviluppo delle attuali batterie, dall’altro, chi invece sostiene un approccio completamente diverso, quello del battery swap.

Di cosa si tratta

Più che di una vera e propria tecnologia, si tratta di un diverso approccio alla mobilità elettrica. Di fatto, il pacco batterie resta quello di sempre ma, una volta scarico, non ci si deve preoccupare di cercare una colonnina per ricaricare l’auto. Basta recarsi in apposite stazioni di servizio e sostituire direttamente la batteria con una carica. Un’operazione semplice (su modelli appositamente pensati per il battery swap ovviamente) che richiede soltanto pochi minuti.

Battery swap: può essere il futuro per l'auto elettrica?

I vantaggi

Secondo chi su questa soluzione ci ha puntato già da tempo, il battery swap può rappresentare un approccio concreto alla mobilità a zero emissioni. Da un lato, infatti, ci si libera dal problema di dover cercare una colonnina libera e, soprattutto, delle lunghe soste legate alla ricarica. Ma non è tutto. Sostituendo la batteria una volta scarica, infatti, si evita di sovraccaricare la rete elettrica negli orari di punta, ovvero quando la maggior parte degli automobilisti “alla spina” sono fermi per ricaricare. Un vantaggio porterebbe quindi allo snellimento dell’infrastruttura di ricarica, con relativi un importante contenimento dei costi.

Gli svantaggi

Ma non sono tutte rose e fiori. Sono molte le aziende che hanno subito preso le distanze da questa soluzione, tra le quali spicca sicuramente Tesla. Il brand americano sostiene che quella del battery swap non possa essere una strada percorribile per rendere la mobilità a zero emissioni davvero fruibile. Il motivo è di natura tecnologica. Negli ultimi anni, infatti, le tecnologie legate alle moderne batterie sono cresciute in maniera esponenziale. Oggi una batteria è in grado di garantire un’efficienza in termini di prestazioni e di autonomia molto elevati, a fronte di dimensioni sempre più contenute. Inoltre, con la prospettiva di passare presto allo stato solido, ecco che il concetto di “ansia da autonomia” potrebbe sparire. Inoltre, per far si che questo sistema funzioni occorre che venga stabilito uno standard che uniformi le batterie realizzate da tutti i produttori. Solo in questo modo può essere ipotizzabile la realizzazione di una rete di strutture per il battery swap, perché solo così le batterie delle auto sarebbero tutte uguali e facilmente sostituibili, indipendentemente dal modello sul quale sono montate.

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Alcuni esempi

In Europa e negli Stati Uniti la soluzione del battery swap stenta a decollare, ma in Cina sembra invece prendere sempre più piede. Nel paese del Dragone il battery swap è nato nel mercato delle biciclette, riuscendo ad affermarsi in maniera molto decisa grazie alla creazione di uno standard che ha uniformato le batterie di tutti i costruttori. Oggi in Cina è infatti possibile acquistare una bicicletta elettrica senza batteria, per poi montarla in un secondo momento. Ma biciclette a parte, la pratica della sostituzione della batteria scarica è arrivata anche la mondo delle due ruote. Per i piccoli scooter da città per la precisione e ora anche qualche brand automobilistico si è detto interessato. Tra questi spicca Nio, che attualmente possiede oltre 800 stazioni per lo scambio delle batterie in Cina e ne ha appena aperta una in Europa.

Pubblicato il 17 May 2022
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