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Smart city: che cosa sono?

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Pubblicato il 17 November 2023
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Le smart city sono il modello delle città del futuro, improntate su sostenibilità e basso impatto ambientale. Vediamo come sono fatte

Con il termine smart city (che tradotto dall’inglese vuol dire città intelligente) si intende la città del futuro, un’area caratterizzata da infrastrutture e servizi ai cittadini dalla grande efficienza ottenuta grazie a innovazione tecnologica e tecnologie digitali. Un concetto più teorico che pratico se pensiamo alla realtà quotidiana delle nostre città, anche se negli ultimi anni le cose sono cambiate: la città intelligente, sostenibile e connessa è diventata un obiettivo concreto di tutte quelle aziende maggiormente impegnate nella produzione e nell’utilizzo di energie pulite. Spostando l’attenzione sul mondo automotive, i costruttori orientali Hyundai e Toyota sono i più interessati a creare una smart city, che si fonda su un ecosistema basato sulle energie pulite, e per realizzarla hanno annunciato piani a lungo temine che ruotano attorno a idrogeno e fonti rinnovabili.

Hyundai, già da alcuni anni, ha dapprima fatto sapere di voler diventare leader mondiale per quanto riguarda sistemi propulsivi basati sull’idrogeno e successivamente ha spostato il tiro anche su infrastrutture e sistemi complessi, annunciando la propria idea di Smart City al CES di Las Vegas nel 2020. Al World Cities Summit 2022 di Singapore, il gruppo coreano ha presentato un modello avanzato di città intelligente, etichettandolo come “un concetto di città verde sostenibile reso possibile dalla mobilità autonoma, dalla mobilità aerea avanzata, dalla robotica e dalla tecnologia delle celle a combustibile a idrogeno”.

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Una città a forma esagonale

Entrando nei particolari, Hyundai punta su uno schema urbanistico a nido d’ape, una città a forma esagonale con uno strato superficiale basato sull’attività umana e uno sotterraneo sulle strutture funzionali. Il primo strato presenta edifici che circondano parchi (che sono riserve a tutela della biodiversità e contengono il bacino idrico cittadino) e foreste posizionate al centro della città. I palazzi sono divisi in sezioni che variano in base alla densità della popolazione, che può essere alta, media o bassa e che diminuisce in maniera graduale man mano che ci avviciniamo ai parchi e alle foreste, permettendo ai cittadini una visuale libera della natura da qualsiasi parte della città. Gli edifici sono posizionati nelle varie sezioni a seconda della loro finalità: i punti di riferimento sono nell’area ad alta densità; quelli di sicurezza, invece, si trovano nell’area a media densità, in modo da permettere un accesso agevole a qualsiasi sezione.

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Spostamenti fra città solo con veicoli volanti

I collegamenti all’interno della città sono possibili grazie a un’infrastruttura stradale situata nello strato sotterraneo, dove si spostano beni e servizi con trasporti a guida autonoma e hub logistici automatizzati per distribuire le merci. Secondo il progetto di Hyundai, gli spostamenti fra città non si realizzeranno più via terra, ma mediante una mobilità aerea con veicoli volanti (la casa coreana è già attiva in questo campo) che atterrano e partono da torri/stazioni che comprendono anche aree residenziali e uffici nei piani bassi. L’idrogeno, distribuito mediante condutture per alimentare gli edifici attraverso generatori a celle di combustibile, è la principale fonte di energia, in modo da garantire la neutralità delle emissioni.

Anche lo sviluppo dei veicoli è legato al piano smart city di Hyundai: la casa coreana vuole lanciare vetture professionali e robotaxi a guida autonoma e si propone come partner per governi e amministrazioni locali per far diventare le città sempre più intelligenti e a misura d’uomo, mediante l’impiego di guida autonoma, intelligenza artificiale, veicoli elettrici e big data.

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L’idea di Toyota

Oltre a Hyundai, anche Toyota sta portando avanti progetti per città basate sull’idrogeno. Il colosso giapponese ha coinvolto i propri alleati (Mazda, Suzuki, Hino e Isuzu) in una serie di piani che vanno in questa direzione. È già partita la sperimentazione che ha coinvolto la prefettura di Fukushima che, dopo lo tsunami del 2011 e i problemi con le centrali nucleari, è molto interessata a modelli di infrastrutture e società incentrate sull’idrogeno. Il piano portato avanti da Toyota riproduce la smart city su un modello logistico in scala ridotta che parte con un sistema di trasporto e consegne basate sull’idrogeno nei supermercati e nei minimarket, ai quali spetta anche il ruolo di aree di evacuazione in caso di nuova calamità. L’esperimento, che interessa un’area di 300.000 abitanti, sarà il primo passo per l’allargamento del progetto su altri nuclei urbani delle stesse dimensioni e a livello nazionale.

Pubblicato il 17 November 2023
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