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Guida autonoma: ecco come funziona, le caratteristiche ed i modelli

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Pubblicato il 17 September 2022
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Le auto a guida autonoma stanno per diventare realtà. Vediamo come funzionano e le loro caratteristiche.

La guida autonoma è, al momento, una delle maggiori sfide che sta affrontando il mondo automotive. Ma per quanto se ne parli da molto, creare vetture con un’intelligenza artificiale sviluppata a tal punto da poter guidare senza l’intervento dell’uomo, ed in grado di prendere decisioni fondamentali in pochi millesimi di secondo non è per nulla semplice. In fase di test sulle strade aperte alla circolazione non è mancato qualche incidente, ma passo dopo passo si sta arrivando a modelli sempre più evoluti che non richiedono l’intervento umano alla guida.

INDICE
 Auto a guida autonoma
 Guida autonoma: livelli
 A che punto siamo in Europa
In Germania prevista guida autonoma di livello 4
Google guida autonoma
 Tesla guida autonoma
 Guida autonoma: vantaggi e svantaggi

Fino a qualche decennio fa parlare di auto a guida autonoma poteva sembrare fantascienza e come punto di riferimento si poteva, ma oggi questa tecnologia non è più un miraggio e sempre più case automobilistiche stanno sviluppando modelli a guida autonoma in grado di affrontare ogni tipo di condizione.

Con auto a guida autonoma si intende un veicolo in grado di soddisfare le principali capacità di trasporto di una macchina tradizionale in grado di rilevare l’ambiente e la navigazione senza intervento umano. Le auto a guida autonoma esplorano l’ambiente circostante con strumenti quali radar, GPS e visione artificiale, mentre sistemi di controllo avanzati interpretano le informazioni ricevute per individuare percorsi appropriati, ostacoli e segnaletica.

Guida autonoma: ecco come funzionano, le caratteristiche ed i modelli

I vantaggi derivanti dallo sviluppo della guida autonoma sono numerosi. In primo luogo, secondo gli intenti delle case automobilistiche che stanno lavorando a questa tecnologia, si andrà a ridurre sensibilmente la percentuale di incidenti stradali dato il maggior livello di attenzione alla guida garantito dall’intelligenza artificiale. Analogamente, le persone anziane o con disabilità guadagnerebbero una maggiore libertà di movimento. Infine, grazie alla capacità di comunicazione e connessione alla rete delle auto a guida autonoma, si potrà garantire un migliore scorrimento del traffico e, di conseguenza, una riduzione della congestione delle aree urbane.

Tuttavia questo sistema propone anche degli interrogativi, al momento, di difficile soluzione. Da un punto di vista etico ci si chiede come potrà e dovrà comportarsi un’auto a guida autonoma in caso di situazione di pericolo: la vettura andrà a tutelare la vita dei passeggeri o quella dei pedoni? Inoltre, altro aspetto ancora di difficile soluzione, in caso di sinistro la responsabilità andrà a ricadere sul proprietario di questa tipologia di auto, sull’azienda che produce l’auto o sull’azienda che produce il software di guida? Quest’ultimo aspetto dovrà essere disciplinato a livello legislativo in maniera uniforme se si vorrà garantire uno sviluppo importante del sistema autonomo.

Come abbiamo accennato, lo sviluppo della guida autonoma sta avvenendo in maniera progressiva e, per questo motivo, ne possiamo identificare diverse categorie. La SAE International Automotive, ente di normazione nel campo dell’industria aerospaziale, automobilistica e veicolistica composto da scienziati, ingegneri e apprendisti impegnati nello sviluppo e approfondimento delle conoscenze relative a veicoli e sistemi semoventi in un forum neutrale a beneficio della società, ha individuato 6 livelli che identificano i possibili stadi di guida autonoma dei veicoli.

Si parte dal livello 0, il più basso, per arrivare a quello più elevato, il livello 5, ma con lo sviluppo di nuove tecnologie non è esclusa la possibilità di aumentare il numero di livelli individuati.

Il livello 0 è quello privo di guida autonoma. Il guidatore è l’unico elemento in grado di gestire direzione e velocità all’automobile cosi come decidere di incrementare o rallentare la propria velocità. Il livello zero si applica a tutte le automobili prodotte nei primi anni 2000 e in quelle di low cost prive di supporti elettronici.

Il livello 1 è quello dotato di sistemi per la guida assistita. In questo livello il guidatore prende le decisioni in merito a frenate, accelerazioni e direzione ma viene supportato a livello informativo da altri sistemi che possono indicare la presenza di pericoli o condizioni avverse ed inviare segnali visivi o acustici al conducente.

Il livello 2 prevede una basilare integrazione di guida con il pilota. La vettura gestisce accelerazione e frenate attraverso sistemi come frenata assistita o frenata di emergenza anticollisione, ma la direzione ed il controllo del traffico restano esclusive del guidatore.

Il livello 3 è il primo livello di vera e propria automazione. L’auto è in grado di guidare da sola gestendo accelerazione, frenate e direzione mentre il conducente interviene in situazioni problematiche o nel caso in cui la guida autonoma non sia permessa o sia troppo pericolosa.

Il livello 4 prevede la gestione autonoma di accelerazione, frenata, direzione e controllo del traffico. L’automobile gestisce le tipiche situazioni dovute al traffico o alla percorrenza di strade urbane o extraurbane ed è in grado di guidare in completa autonomia. Il guidatore riprendere il pieno e totale controllo dell’auto su richiesta. Da questo livello si inizia a parlare di guida autonoma a tutti gli effetti, perché il veicolo è effettivamente in grado di spostarsi senza intervento umano nella maggior parte delle situazioni.

Il livello 5 è quello di piena espressione della guida autonoma. L’auto guida esclusivamente in maniera autonoma gestendo completamente tutti gli aspetti tipici della guida, e si occupa in autonomia di individuare il percorso da seguire, prendere la giusta direzione, accelerare o rallentare in base alle condizioni di traffico o alle situazioni emergenti.

Il Parlamento Europeo ha spinto per l’ingresso sul mercato delle auto a guida autonoma per ridurre il numero di persone che perdono ogni anno la vita in incidenti stradali. Secondo le statistiche, infatti, il 95% dei sinistri sono provocati da errori umani, spesso dovuti a disattenzione alla guida. Con auto e camion dotati della tecnologia per la guida autonoma, questa percentuale potrebbe ridursi sensibilmente e, di conseguenze, migliorare la sicurezza stradale.

Inoltre, sempre secondo il Parlamento UE, le tecnologie digitali possono diminuire gli ingorghi stradali, ridurre di conseguenza l’inquinamento, migliorare l’accesso alla mobilità e garantire nuovi posti di lavoro con profitti, entro il 2025, pari a 620 miliardi di euro per il settore automotive e a 180 miliardi per quello elettronico.

Attualmente, però, nel Vecchio Continente non esistono vetture in circolo con una guida autonoma superiore al Livello 3. Bisognerà aspettare ancora qualche anno per un viaggio on the road attraverso l’Europa senza che sia necessario l’intervento del conducente.

Lo scorso anno il Bundestag, il parlamento tedesco, ha approvato un disegno di legge che aggiorna le norme del codice della strada e prevede la possibilità della circolazione di auto con guida autonoma fino al livello 4, ovvero che non richiede l’intervento umano nella maggior parte delle circostanze.

Ma anche in questo caso, ci vorrà ancora un po’ di tempo per vedere delle auto con un autopilota così avanzato. Attualmente, però, sulle strada tedesche possiamo trovare delle vetture con guida autonoma di livello 3. Pochi mesi fa hanno infatti debuttato le nuove Mercedes Classe S ed EQS, dotate di autopilota di livello 3 utilizzabile su oltre 13.000 km di strade tedesche fino ad una velocità massima di 60 km/h. Già dallo scorso anno, inoltre, Mobileye (controllata di Intel) aveva reso disponibile un servizio di robotaxi nei principali aeroporti tedeschi, dotati sempre di guida autonoma di livello 3.

Giganti del web come Google hanno capito prima degli altri le infinite possibilità che la guida autonoma avrebbe potuto offrire e già dal 2009 ha iniziato la sperimentazione con la Pod Car, ovvero un’auto senza guidatore impiegata come piattaforma per lo sviluppo della tecnologia, mentre nel 2016 è stata creata la società Google Waymo, destinata esclusivamente alle self driving cars.

La mossa della casa di Cupertino è stata azzeccata. Gli anni di sviluppo hanno consentito a Google di raggiungere una posizione di leader nel settore della guida autonoma e, nel gennaio 2018, è stato siglato un accordo con Fiat Chrysler per la fornitura di migliaia di minivan Chrysler Pacifica equipaggiati con la tecnologia di Google tra cui sensori, telecamere e Lidar. Oltre alla Fiat Chrysler, di recente, si è aggiunta anche la Jaguar che fornirà ben 20.000 SUV Jaguar I-Pace.

Guida autonoma: ecco come funziona, le caratteristiche ed i modelli

Inoltre, già dal 2019 Waymo gestisce un sistema di veri robotaxi, con guida completamente automatizzata senza la necessità di alcun intervento da parte dei passeggeri, in tutta l’area della città di Phoenix, Stati Uniti. E lo scorso anno lo stesso sistema ha iniziato ad essere testato anche a San Francisco.

Le auto del brand Tesla non si caratterizzano soltanto per la loro propulsione 100% elettrica, ma anche per la presenza di serie di un hardware avanzato in grado di offrire sin da ora le funzioni di guida autonoma

L’Autopilot è una piattaforma che comprende otto videocamere che forniscono una visibilità a 360 gradi attorno all’auto in un raggio di 250 metri. Dodici sensori a ultrasuoni completano questo sistema di visione, consentendo il rilevamento di oggetti duri e morbidi a una distanza e con un’accuratezza quasi doppie rispetto al sistema precedente.

Un sistema radar rivolto in avanti con capacità di elaborazione migliorate fornisce ulteriori dati sull’ambiente circostante su una lunghezza d’onda ridondante in grado di vedere attraverso la pioggia forte, la nebbia, la polvere e persino al di là delle auto precedenti.

Tutti questi dati, inoltre, vengono elaborati da un computer di bordo fornito dalla Nvidia oltre 40 volte più potente di quello della generazione precedente. Nel complesso, questo sistema consente una visione del mondo che un singolo conducente non può avere, poiché vede in ogni direzione contemporaneamente e su lunghezze d’onda al di là di quelle dei sensi umani.

La maggiore sicurezza e le funzioni Autopilot sono pensate per aumentare il piacere di guida. La Tesla adatterà la velocità alle condizioni di traffico, manterrà la corsia o la cambierà automaticamente senza richiedere interventi da parte del conducente, passerà da un’autostrada all’altra, uscirà dall’autostrada all’approssimarsi della destinazione, parcheggerà da sola in prossimità di uno spazio libero ed entrerà o uscirà autonomamente dal garage.

Le attuali funzioni Autopilot richiedono comunque la supervisione attiva del conducente e non consentono la completa guida autonoma del veicolo. Tesla si è però posta l’obiettivo di lanciare un sistema di Autopilot di livello 4 entro il 2023.

VANTAGGI

  • Multitasking – Il conducente potrà dedicarsi a tutt’altra attività.
    Sicurezza – Sensori e algoritmi predittivi permetteranno alle auto senza conducente di valutare e in alcuni casi prevedere i rischi. Grazie alla guida sicura, il numero di incidenti stradali andrebbe a diminuire.
  • Efficienza – Si potranno evitare brusche frenate e accelerazioni improvvise, ottimizzando così il consumo di carburante. .
  • Meno traffico – Una volta in strada, i veicoli comunicherebbero continuamente tra di loro, scambiandosi dati su posizione, velocità di marcia e altre informazioni utili e conformi al codice della strada.
  • Nessuno escluso – Le auto a guida autonoma potranno essere utilizzate anche da soggetti che normalmente non potrebbero guidare, come persone anziane o disabili. Basterà indicare alla propria auto la destinazione e il gioco sarà fatto.

SVANTAGGI

  • Come in treno – In mezzo al traffico nelle strade del centro cittadino, potrebbe capitare che si sia costretti a frequenti soste e ripartenze e, come succede ai treni, si dovrebbe intervenire sugli spazi di accelerazione e frenata che inciderebbero in maniera negativa sul traffico cittadino.
  • Tilt – Nel caso in cui l’auto autonoma dovesse finire in un ingorgo stradale con altre auto tradizionali, potrebbe andare in tilt: le driverless, infatti, comunicano continuamente tra di loro e non avendo punti di riferimento potrebbero causare incidenti stradali.
  • Nuova legislazione – Al momento solo alcuni paesi hanno aperto tratti stradali dedicati al transito delle auto autonome, gli altri Paesi sono indietro, in attesa che accada qualcosa. Ma è proprio l’assenza di una regolamentazione che potrebbe impedire la loro libera circolazione.
  • Quanto mi costi? – Il prezzo di listino minimo di un’auto autonoma è di circa 100 mila dollari (circa 90 mila euro); non di certo alla portata di tutti.
  • Posti di lavoro a rischio – Le auto senza pilota saranno le principali concorrenti di tassisti e autotrasportatori: migliaia di posti di lavoro potrebbero scomparire in futuro.
  • Metereopatia – La pioggia e la neve potrebbero rendere la auto a guida autonoma inutilizzabili. Questi fenomeni atmosferici, infatti, secondo gli esperti, interferirebbero con i sensori montati sul tetto del veicolo, e renderebbero “cieche” le telecamere all’interno dell’abitacolo.
  • Hacker – Non esiste un computer che sia immune agli hacker. Anche i sistemi air gap, ritenuti inviolabili sino a non molto tempo fa, possono essere bucati senza troppe difficoltà.

 

Pubblicato il 17 September 2022
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