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Come funziona l’impianto elettrico auto

Cura & ManutenzioneCome funziona?
Pubblicato il 15 July 2021
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Cavi, connettori… com’è fatto l’impianto elettrico dell’auto?

Non solo motore e cavalli, ma anche una complessa rete elettrica in grado di ragionare quasi autonomamente. Le moderne vetture sono ormai sempre più tecnologiche e connesse e sapere come funziona l’impianto elettrico dell’auto si rivela fondamentale quando si è costretti ad effettuare una riparazione fai da te.

INDICE
Cos’è lo schema elettrico auto/a
Impianto elettrico auto: i componenti
La batteria nell’impianto elettrico auto
Schema elettrico motorino avviamento
Schema alternatore auto
I cavi dell’impianto elettrico auto
I fusibili
Schema elettrico avviamento motore diesel
Batteria scarica, cosa fare?

Quando si parla di schema elettrico auto si intende la rappresentazione semplificata di un circuito elettrico o elettronico che fa uso di simboli convenzionali. Avere a portata di mano lo schema elettrico è fondamentale per poter procedere alle riparazioni in autonomia e qualora non si trovi tra di documenti della vettura si potrà consultare il web per trovare quello specifico al proprio modello.

In ogni vettura sono presenti delle componenti fondamentali per il corretto funzionamento dell’impianto elettrico. Queste sono, nell’ordine:

  1. Batteria
  2. Motorino di avviamento
  3. Alternatore
  4. Cavi e connettori
  5. Fusibili

Primo elemento fondamentale nell’impianto elettrico auto è la batteria, la cui funzione è quella di raccolta di energia. La batteria, quindi, può essere definita come il serbatoio  della corrente elettrica.  La tensione della batteria è indicata in Volt, mentre la capacità della batteria è indicata in Ampere. La tensione della batteria è ciò che permette alla corrente di scorrere attraverso i fili dei circuiti e quando questa si abbassa oltre un certo limite l’auto non potrà nemmeno essere messa in moto.

Ulteriore componente dell’impianto elettrico, che deve sempre essere in perfetta efficienza, è il motorino di avviamento. Composto da un motore elettrico, un elettromagnete e il gruppo pignone con sistema a ruota libera, la sua funzione è quella di mettere in rotazione il motore, sfruttando un’elevata quantità di energia della batteria, al fine di far raggiungere al propulsore un numero di giri sufficiente per poter lavorare in modo autonomo.

Proseguendo nell’analisi dell’impianto elettrico auto troviamo l’alternatore, il dispositivo tramite il quale è possibile trasformare l’energia meccanica in energia elettrica sotto forma di corrente alternata e che consente la ricarica della batteria e il funzionamento dei vari dispositivi.

Elemento fondamentale per il funzionamento dell’impianto elettrico auto sono i cavi. Questi percorrono tutto il corpo vettura e sono rivestiti da una guaina isolante così da essere perennemente protetti dalle intemperie. I cavi dell’impianto elettrico sono di colori differenti: quelli rossi o arancioni possiedono una tensione positiva, mentre quelli di colore blu, nero o verde indicano la massa. È bene evidenziare, poi, come il diametro dei vari cavi dell’impianto elettrico è differente a seconda della potenza elettrica trasportata.

Ultimo elemento dell’impianto elettrico auto è rappresentato dai fusibili, dei contenitori cilindrici al cui interno è posizionato un filo che unisce due terminali di contatto. La loro funzione è quella di  proteggere i dispositivi elettrici di un veicolo da cortocircuiti o sovraccarichi. Qualora un faro, un indicatore di direzione, la radio, il tergicristallo, il lunotto termico o un altro componente elettrico non funzioni la causa potrebbe essere semplicemente un fusibile bruciato.

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Lo schema elettrico di un’auto dotata di motore diesel è differente rispetto a quella di una vettura dotata di motore benzina perché esistono componenti proprie dei motori a gasolio. Questi, infatti, sfruttano l’autocombustione, ovvero l’accensione spontanea della miscela di gasolio ed aria per effetto della compressione generata dai pistoni e dell’alta temperatura raggiunta. Questo sistema si serve delle candelette per preriscaldare il carburante e facilitare l’innesco della combustione in fase di avviamento. L’unica accortezza che bisogna adottare quando si ha un’auto con motore diesel è quella di attendere qualche secondo prima di accendere il motore, dando modo così modo a questi riscaldatori di compiere il loro dovere.

Qualora ci si ritrovi con la batteria auto scarica si potrà cercare di mettere in moto la vettura con differenti modalità così da riuscire a recarsi presso la propria officina di fiducia e sostituire il componente esausto. Se si hanno a disposizione i cavi di ricarica si potrà sfruttare la batteria funzionante di un’altra vettura e collegare questi cavi, rispettando il polo negativo e quello positivo, per poi avviare il propulsore. Se, invece, non si hanno a disposizione i cavi si potrà provare la partenza a spinta. In questo caso, una volta girata la chiave di accensione, si dovrà tenere premuta la frizione ed una volta raggiunta una velocità sufficiente si dovrà innestare la seconda marcia e lasciare di colpo il pedale la frizione per consentire al motore di mettersi in moto.

Cose da sapere

Cos’è lo schema elettrico auto?

Lo schema elettrico auto è la rappresentazione semplificata di un circuito elettrico o elettronico che fa uso di simboli convenzionali. Avere a portata di mano lo schema elettrico è fondamentale per poter procedere alle riparazioni in autonomia.

Quali sono le componenti principali dell’impianto elettrico auto?

In ogni vettura sono presenti delle componenti fondamentali per il corretto funzionamento dell’impianto elettrico. Queste sono, nell’ordine:

  1. Batteria
  2. Motorino di avviamento
  3. Alternatore
  4. Cavi e connettori
  5. Fusibili

Com’è fatto l’impianto elettrico di un’auto diesel?

I motori diesel sfruttano l’autocombustione, ovvero l’accensione spontanea della miscela di gasolio ed aria per effetto della compressione generata dai pistoni e dell’alta temperatura raggiunta. Questo sistema si serve delle candelette per preriscaldare il carburante e facilitare l’innesco della combustione in fase di avviamento.

Pubblicato il 15 July 2021
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