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Cos’è e come funziona il car sharing

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Pubblicato il 16 September 2022
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Car sharing significa prezzi accessibili, assenza di costi di manutenzione e un occhio di riguardo per l’ambiente. Ecco come funziona

Il car sharing, basato sul principio di noleggio a breve termine, può rivelarsi un’ottima alternativa all’acquisto di un’auto privata, ed è per questo che rappresenta la nuova tendenza della mobilità in auto. Spesso ci si chiede il car sharing cos’è. Questo servizio, offerto da aziende specializzate (private o pubbliche), permette di noleggiare una vettura su ** prenotazione** , restituendola in parcheggi dedicati .

Di conseguenza, non c’è bisogno di un box auto per evitare furti o atti vandalici, e come se non bastasse non ci sono gli esborsi per bollo, assicurazione ed interventi di manutenzione, che rappresenterebbero altrimenti un costo continuo e talvolta insostenibile.

Grazie al car sharing l’utente ha a disposizione un veicolo solo nei momenti in cui ne ha realmente bisogno. Ma non solo è conveniente dal punto di vista dell’uso e dei costi fissi, è anche una maniera di spostarsi più ecologica. Riesce infatti a limitare il traffico veicolare applicando in pieno il concetto di mobilità sostenibile. Inoltre, le società che promuovono tale servizio propongono veicoli di ultima generazione, che si caratterizzano per un impatto ridotto in termini ambientali e, allo stesso tempo, per standard di sicurezza elevati. Se desiderate conoscere meglio il car sharing, come funziona e quanto costa, proseguite nella lettura.

INDICE
Car sharing: significato
Origini e diffusione del servizio
Car sharing: come funziona
Car sharing Roma
Car sharing Milano
Differenze con il car pooling
Car sharing: costi e tariffe
Car sharing: vantaggi
Car sharing: le principali aziende
Car sharing: ibrido ed elettrico

La domanda che spesso viene posta quando si affronta questo argomento è: “Car sharing, cos’è?”. Nonostante la terminologia inglese, la spiegazione è davvero semplice. Il car sharing, letteralmente la condivisione dell’automobile, è un servizio che permette agli utenti di utilizzare un’automobile su prenotazione, noleggiandola per un periodo di tempo breve.

Questo servizio è uno dei capisaldi della mobilità sostenibile poiché vuole favorire il passaggio dal possesso dell’auto, al solo uso della stessa. L’automobile, grazie al servizio di car sharing, passa dall’ambito dei beni di consumo a quello dei servizi sostituendo al possesso l’accesso.

Il car sharing è nato in Svizzera sul finire degli anni ’80, per scopi ambientalisti, cioè per ridurre le emissioni complessive di gas serra. Il successo riscontrato e la volontà di trovare una soluzione efficace per ridurre il traffico stradale hanno portato altri Paesi (dagli Stati Uniti all’Inghilterra, passando per Germania ed Australia) ad adottarlo. In Italia il car sharing ha conosciuto una fase di forte espansione soltanto negli ultimi anni, nonostante Legambiente lo avesse portato a Milano già nel 2001. Nei primi 6 mesi del 2017, ad esempio, il servizio è cresciuto nella misura del 35%, arrivando a superare i 4 milioni di prenotazioni e diventando così di fatto una delle alternative più popolari offerte dalla mobilità sostenibile. Se Milano, Roma e Torino sono state le prime città a proporre questa forma di noleggio, ora è possibile usufruirne anche in comuni come Brescia, Bologna, Genova, Padova, Venezia, Catania e Palermo, Firenze, Savona, Parma e Rimini. È nelle metropoli urbane che il car sharing si rivela particolarmente utile, permettendo di avere libero accesso alle ZTL (zone a traffico limitato), di parcheggiare sulle strisce blu senza pagare le tariffe normalmente previste, di percorrere corsie preferenziali e di circolare anche in caso di blocco del traffico.

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Capire il car sharing cos’è e come funziona è molto semplice. Per poter utilizzare il car sharing i clienti devono registrarsi al servizio per il quale, solitamente, è previsto il pagamento di un canone mensile o annuale. La prenotazione della vettura può essere effettuata tramite call center, via Internet o, ancora, tramite app. Una volta scaricata l’applicazione, per cercare l’auto più vicina è sufficiente utilizzare la funzione di geo-localizzazione del proprio smartphone. Attenzione però agli orari, che spesso influenzano la disponibilità di vetture. Una volta trovata, la vettura si apre avvicinando semplicemente la card o lo smartphone al chip piazzato sul parabrezza.

Negli ultimi tempi sono sempre più diffuse le smart card, rilasciate direttamente dalla società che offre il servizio. Il funzionamento di queste card è molto semplice: recandosi presso la postazione auto più comoda e avvicinando la tessera al cruscotto, è possibile sbloccare la serratura. Per offrire un servizio mirato alle esigenze della clientela, ed ampliare il bacino di utenti attratti dal paradigma della mobilità sostenibile, sono in aumento le società disposte ad offrire modalità più flessibili di utilizzo, senza prevedere parcheggi “prestabiliti”. Questo consente di ritirare (e riconsegnare) il veicolo in qualsiasi punto all’interno della zona coperta dal servizio. Alcune aziende, inoltre, permettono agli utenti di registrarsi come individui, famiglia o azienda, prevedendo tariffe differenti per ognuna delle modalità. Gli imprenditori beneficiano di un ulteriore vantaggio, ossia la fatturazione del servizio ricevuto come costo, scaricando le spese sostenute. Le realtà imprenditoriali hanno anche l’opportunità di richiedere il “van sharing”, pensato per il trasporto delle merci.

Una delle città dove il car sharing ha avuto particolare successo è stata Roma. Nella capitale, infatti, questo servizio di mobilità sostenibile consente di accedere alle ZTL, di parcheggiare gratuitamente in uno degli stalli riservati al Car Sharing Roma o nelle strisce blu e in tutti i parcheggi di scambio con le metropolitane. Inoltre, grazie al servizio di car sharing, è possibile circolare durante le giornate di blocco del traffico e parcheggiare gratuitamente. Tra i veicoli offerti, la Fiat 500 e la Smart la fanno da padrone.

A Roma il servizio di car sharing richiede un deposito cauzionale di 100 euro, rimborsato alla fine del contratto. L’abbonamento annuale è di 101,63 euro ma può variare a seconda che il cliente sia cittadino privato, famiglia o azienda business; oppure per via delle tessere aggiuntive di 25 euro. Si può anche testare il servizio di car sharing romano per solo 3 mesi a 40,63 euro totali e sfruttare al contempo varie convenzioni dedicate per i possessori di tessera Metrobus, per i dipendenti del Comune di Roma e soci vari.

Altra città dove il car sharing ha riscosso un immediato successo è Milano. La capitale finanziaria, sempre attenta alle nuove tendenze ed alle esigenze di mobilità sostenibile, presenta numerose aziende in grado di offrire un valido servizio di car sharing, offrendo differenti veicoli. A disposizione 8 diverse tipologie di veicoli Mini e BMW, e nel parco vetture anche auto elettriche. Nella capitale lombarda i costi del car sharing ammontano a circa 120 euro all’anno con una tariffa binaria, che cioè si compone sia del costo chilometrico che di quello orario

Se le precedenti righe sono state utili per comprendere il car sharing cos’è, è importante precisare cosa differenzi tale servizio dal car pooling. Quest’ultimo, infatti, ha luogo quando 2 o più soggetti che si trovano a dover percorrere il medesimo tratto stradale, scelgono di condividere una vettura privata per ridurre i costi di benzina e autostrada.

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È arrivato ora il momento di aggiungere alcune informazioni sulle tariffe e costi. Dal momento che le vetture rimangono di proprietà del gestore, quest’ultimo è l’unico sostenitore delle spese relative ad assicurazione, bollo, manutenzione e carburante. Per quanto riguarda il pagamento per l’uso a tempo, invece, in molti casi, le aziende scelgono di ricorrere ad una tariffa di tipo “binario”. Il costo, in pratica, tiene conto sia della durata del noleggio che dei chilometri percorsi. Le tariffe possono variare anche in base alla tipologia di vettura richiesta. In molte città italiane, è previsto il pagamento di un canone mensile fisso per accedere al servizio.

A chi conviene il car sharing? Questa forma di mobilità è molto comoda soprattutto in caso di blocchi del traffico, per transitare in zone ZTL, per chi non percorre più di 10 mila chilometri all’anno e per chi non ha un garage o teme di parcheggiare nel quartiere in cui abita o lavora.

Sostanzialmente, inoltre si risparmia soprattutto sull’acquisto di un’auto, sulla praticità della prenotazione tramite smartphone e sul basso impatto ambientale che ne consegue. Chi non necessita quotidianamente di viaggiare in auto può infatti optare per l’acquisto del diritto d’uso di un veicolo on-demand, solo quando davvero necessario.

La fusione nel 2019 fra Car2Go e Drive Now, i servizi dei colossi BMW e Mercedes, e il successivo acquisto nel 2022 del gruppo risultate Share Now da parte di Stellantis sono solo due dei molti esempi di trasformazione di un mercato dinamico e in crescita come quello del car-sharing – nonostante il duro colpo inferto dall’attuale pandemia. Fra i gruppi principali di car-sharing troviamo attualmente Car2Go, DriveNow, Enjoy, Sharengo, Ubeeqo. Vediamo brevemente le loro caratteristiche.

Car2Go opera a Milano, Roma, Torino e Firenze. Fa parte del gruppo tedesco Daimler e offre le tre varianti del brand Smart. Le tariffe ammontano a 19 centesimi al minuto per la Fortwo, a 21 per la Forfour ed a 29 per la Fortwo Cabrio. In alternativa, è possibile optare per pacchetti orari con un noleggio che non supera le 24 ore. Il costo di registrazione al servizio è di 9 euro, una tantum.

Drive Now è invece disponibile solo a Milano, e fa anch’essa parte, come detto, del circuito ShareNow. Annovera nel parco vetture diverse BMW e Mini da tre e cinque porte. L’iscrizione alla piattaforma costa 10 euro, con 31 centesimi al minuto se si opta per una Mini e 34 preferendo una BMW. Anche qui diversi pacchetti vanno incontro alle esigenze dei clienti che cercano il risparmio.

Enjoy fa parte del gruppo Eni ed è operativo in cinque città: Firenze, Milano, Roma, Torino e Bologna. Con questo servizio si possono guidare due modelli del marchio Fiat, 500 e Doblò Cargo. Le tariffe generali arrivano a 25 centesimi al minuto per i primi 50 chilometri, dopo i quali ogni chilometro aggiuntivo costa ulteriori 25 centesimi. Chi vuole avere a disposizione una 500 per 24 ore metta in conto 50 euro, mentre se si necessita di un Doblò la tariffa giornaliera arriva a 80 euro.

 

Ubeeqo, infine, funziona anch’essa solo a Milano ma cresce velocemente, offrendo due tipi di tariffe. Con Easy si azzera il costo di iscrizione, ma si guida a 5 euro all’ora e 39 al giorno per ogni vettura. Con Flexy, invece, pagando un abbonamento di 5 euro al mese, si accede alla tariffa da 2,20 euro all’ora e 29 al giorno. La flotta di vetture è molto variegata: include Fiat, Renault, Opel, Ford, Citroen e Smart.

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Gli operatori di servizi alla mobilità sono fra i maggiori acquirenti di auto ibride ed elettriche  in Italia, visto che rinnovano le loro flotte spesso e sempre di più puntando sulle soluzioni sostenibili. Sono molte le società nel settore che offrono anche auto ibride o elettriche. Qui però presentiamo due realtà che fanno dell’elettrico una bandiera, accogliendo nel proprio parco esclusivamente vetture ibride o full-electric

Le vetture di Sharengo, parte del CS Group, sono guidabili a Milano, Roma e Firenze. Si tratta di una scelta che vanta maggiore sostenibilità, con l’utilizzo di una comoda vettura elettrica a due posti in grado di non generare alcun rumore. La tariffa di base prevede qui un costo di 28 centesimi al minuto. In alternativa, a seconda delle esigenze, è possibile pagare 12 euro all’ora o 50 al giorno.

E-Vai, infine, è il primo car sharing elettrico della Lombardia che mira ad ottimizzare gli spostamenti all’interno della Regione, cioè tra aree urbane e zone extra-urbane. Inoltre, E-Vai è l’unico car sharing elettrico che vanta connessioni con i tre aeroporti di Malpensa, Linate e Orio al Serio e con i principali snodi ferroviari della regione.

Pubblicato il 16 September 2022
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