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Euro 7: nuova data per la decisione definitiva

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Pubblicato il 31 March 2022
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Slitta ulteriormente la data per l’approvazione dei regolamenti Euro 7 sulle emissioni. Ora bisognerà attendere fino al 20 luglio

Slitta al 20 luglio la decisione sulle regole degli standard Euro 7, inizialmente attesa per la fine del 2021 e già rinviata al 5 aprile. La Commissione Europea ha comunicato la nuova data nella quale saranno resi noti i parametri sulle emissioni che dovranno prendere il posto dell’attuale Euro 6. I continui rinvii creano problemi ai produttori di auto: lo standard Euro 7 dovrebbe entrare in vigore nel 2025, lasciando alle case automobilistiche meno di due anni e mezzo per uniformarsi.

La Commissione Europea ha provato a giustificare l’ennesimo ritardo con il fatto che, per la prima volta nella storia, sta regolamentando contemporaneamente autovetture, furgoni e camion.

Grandi investimenti

Per sviluppare nuovi motori ci vogliono soldi e tempo e se si accorcia il calendario, ai costruttori non resta che smettere di investire sui propulsori a combustione per dedicarsi esclusivamente all’elettrico. Soluzione molto probabile considerato lo stop ai motori endotermici a partire dal 2035 in Europa, anche se il ministro della transizione ecologica Cingolani si è affrettato a puntualizzare che questa data è solamente indicativa.

La Vda (associazione tedesca dell’industria automobilistica) ha lanciato il grido d’allarme: stando alle prime bozze degli standard Euro 7, i motori a combustione non sarebbero più ammessi. I regolamenti rigidi sulle emissioni sono stati ammorbiditi nella bozza dell’aprile 2021, ma l’apertura ancora non è sufficiente.

Nissan ha deciso di giocare d’anticipo e ha annunciato lo stop allo sviluppo dei motori termici mentre BMW è orientata a seguire il colosso giapponese a partire dal 2030. Questa scelta si aggiunge all’abbandono delle citycar (il segmento A) adottato da tanti costruttori a seguito dell’entrata in vigore degli standard Euro 6: le auto più piccole del mercato non sono più remunerative dati gli alti costi di sviluppo dei nuovi motori.

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Il commento delle associazioni

“Siamo veramente dispiaciuti per questo importante ritardo” ha commentato la Agves (Advisory Group on Vehicle Emission Standards) in una lettera aperta al commissario europeo per il mercato libero Thierry Breton. “È molto preoccupante per la nostra industria europea di controllo delle emissioni perché implicherà ulteriori ritardi nel processo di adozione dell’Euro 7, compresa la sua possibile data di attuazione”.

Con motivazioni diverse anche l’associazione ecologista Transport & Environment si aggiunge alle critiche sullo slittamento. “Dato che il lavoro preparatorio è completo, T&E non vede alcuna giustificazione per un tale ritardo al di là della pressione dell’industria automobilistica” si legge su Automotive News. Inoltre l’associazione ha chiesto il mantenimento della data del 5 aprile perché “aumenterà le possibilità che le nuove regole Euro 7 entrino in vigore entro il 2025, assicurando così che si applichino ad almeno un decennio di motori a combustione interna e ad almeno un ciclo di produzione del veicolo, riducendo in questo modo l’onere della nuova regolamentazione per le case automobilistiche”.

Pubblicato il 31 March 2022
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