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MINI riforesta l’Inghilterra per abbattere le CO2

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Pubblicato il 17 October 2023
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Il lavoro di abbattimento delle emissioni inquinanti di MINI passa anche per la riforestazione delle aree intorno alla sua fabbrica inglese

Le vie che portano alle zero emissioni non saranno infinite, ma di certo sono molteplici e molto differenti fra loro. E le case automobilistiche le stanno percorrendo tutte, nella speranza di centrare l’obiettivo il prima possibile e, cosa che non fa mai male, costruirsi agli occhi delle masse un’immagine di azienda “pulita” e amica dell’ambiente. Per questo motivo, accanto alle tante soluzioni adottate per ridurre l’inquinamento, si stanno moltiplicando le iniziative in favore dell’ambiente, della riforestazione e del ripopolamento della fauna; in molti casi direttamente all’interno dell’area degli stabilimenti automobilistici.

Progetti nati per compensare le emissioni di CO2 e che, contemporaneamente, restituiscono quello che è stato tolto alla natura per portare avanti i processi industriali. Da inizio secolo, in varie parti del mondo, la riforestazione ha preso sempre più piede: MINI, il marchio che fa parte del gruppo BMW, ha cominciato dal proprio sito a Swindon.

MINI riforesta l'Inghilterra per abbattere le CO2 1

“MINI” foresta, grande efficienza

Lo storico marchio inglese ha abbracciato il progetto “Tiny Forest”, che vuol dire piccola foresta, per ottimizzare al massimo ogni singolo metro quadrato al fine di facilitare il ritorno della biodiversità. L’iniziativa è stata portata avanti grazie alla collaborazione con l’associazione ambientalista no-profit Earthwatch Europe: nella fabbrica inglese di Swindon sono stati piantati, a distanza ravvicinata, circa 600 alberi di specie autoctone, distribuiti su un’area delle stesse dimensioni di un campo da tennis. Gli alberi non sono stati sottoposti a nessun intervento: questa scelta ha permesso alla piccola foresta di avere un tasso di crescita dieci volte più alto, di registrare una densità di piante aumentata del 30% e una capacità di assorbire la CO2 potenziata del 30%.

Non solo, la foresta voluta da MINI rappresenta anche un micro-ecosistema, ideale per portare avanti studi specifici sull’assorbimento dell’anidride carbonica con lo scopo di poter riprodurre iniziative simili in spazi più grandi; esempio già messo in pratica da altre case automobilistiche. Toyota ha avviato piani di riforestazione in luoghi da salvaguardare come la foresta tailandese, andando ben oltre oltre i confini delle proprie fabbriche.

MINI riforesta l'Inghilterra per abbattere le CO2

I progetti delle altre case automobilistiche

MINI e Toyota non sono gli unici due marchi attenti all’ambiente: Hyundai e Volkswagen hanno realizzato vere e proprie riserve naturali a Ulsan e Zwickau, sedi dei loro stabilimenti più grandi. Il progetto più ambizioso, però, nasce nello Stato di Pernambuco, in Brasile, che ospita il nuovissimo mega-impianto di produzione della Jeep. All’interno dell’enorme sito produttivo è presente un’area di 1,8 milioni di metri quadri dedicata alla riforestazione, che si aggiunge al piano di ripristino dell’ambiente naturale che negli anni è stato compromesso da una feroce politica agricola che ha sacrificato grandi aree per la coltivazione della canna da zucchero. Per dare alcuni numeri, nello stabilimento Jeep sono stati piantati 55.000 alberi e realizzate aiuole per un totale di più di 500.000 metri quadri.

Pubblicato il 17 October 2023
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