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Polonia contro lo stop di benzina e diesel e va in tribunale

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Pubblicato il 13 June 2023
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La Polonia fa ricorso alla Corte di giustizia dell’Unione europea per impugnare la decisione di stop alla vendita di vetture benzina e diesel

Lo stop alle auto termiche in Europa a partire dal 2035 potrebbe finire in tribunale. La Polonia non ci sta e annuncia l’intenzione di presentare ricorso alla Corte di Giustizia dell’Unione europea. Ripercorrendo le ultime tappe della vicenda, dobbiamo ricordare che alla fine dello scorso marzo c’era stato l’ok definitivo del Consiglio europeo dopo l’accordo tra Ue e Germania sugli e-fuel per salvare le vetture nuove con motore endotermico. Un via libera giunto dopo non poche proteste di vari Stati membri, poco convinti dalla misura comunitaria. Adesso, dopo poco più di due mesi, è la Polonia a tornare alla carica. Anna Moskwa, ministra polacca dell’ambiente, ribadisce la linea del proprio governo, da sempre contrario al pacchetto Fit for 55 e insiste sulla mancanza di uno studio approfondito sulle conseguenze dal punto di vista industriale e sociale della misura. “Non siamo d’accordo con questo e altri documenti del pacchetto Fit for 55 – le parole di Moskwa – Faremo ricorso alla Corte di giustizia dell’Unione europea e ci auguriamo che anche altri Stati membri si uniscano alla nostra strategia”.

Le prossime mosse

Secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa Reuters, nei prossimi giorni potrebbe arrivare la mozione annunciata dalla Polonia, da sempre contraria alla messa al bando dei carburanti tradizionali per far posto, a partire dal 2035, ai soli veicoli a batteria e a quelli alimentati con e-fuel e idrogeno. Tali perplessità erano state espresse anche da altri Paesi, come Germania, Italia e Romania, anche se alla fine sono soltanto i tedeschi ad aver ottenuto una piccola vittoria con l’apertura da parte della Commissione europea agli e-fuel, i carburanti sintetici ritenuti neutri dal punto di vista climatico anche se non a impatto zero.

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Germania arrabbiata per i ritardi

Come detto, l’accordo raggiunto a marzo prevede anche una proposta di deroga al divieto alla vendita di motori endotermici, ma solo se alimentati con e-fuel. La Commissione europea, fino a questo momento, non ha rispettato i patti, scatenando le proteste della Germania. “La dichiarazione della Commissione e i passaggi successivi erano un prerequisito obbligatorio per l’approvazione da parte della Germania della revisione del regolamento – afferma Volker Wissing, ministro tedesco dei Trasporti – Resta la fiducia negli impegni pubblici della Commissione, ma mi aspetto che quanto annunciato venga attuato tempestivamente”. La risposta di Bruxelles non si è fatta attendere: il documento, inizialmente previsto per lo scorso 4 maggio, è slittato per colpa di problemi tecnici e dovrebbe arrivare entro l’estate.

L’Italia insiste per i bio-fuel

Nell’elenco degli Stati non soddisfatti dalle decisioni comunitarie figura anche l’Italia, che insiste sui bio carburanti, soluzione portata avanti da Eni, ma che fino a ora non ha convinto perché non ha fornito prove sulle zero emissioni di gas serra. Parallelamente il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin ha annunciato l’intenzione di puntate sugli e-fuel con l’investimento di 4 miliardi di euro del Pnrr destinati all’idrogeno.

Pubblicato il 13 June 2023
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