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Volkswagen: dopo l’auto è il momento dei servizi

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Pubblicato il 29 July 2021
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Il Gruppo Volkswagen guarda al futuro e punta non soltanto sullo sviluppo di nuovi modelli, ma si prepara anche alla realizzazione un ecosistema di servizi

Si scrive Mission T, ma si legge rivoluzione. Volkswagen si è lanciata nella sfida più grande: trasformarsi da costruttore di auto in un colosso dei servizi per la mobilità, con l’elettrico al centro di tutto il nuovo modo di produrre auto. Poco dopo il lancio dei primi modelli della famiglia ID, per il gruppo di Wolfsburg è già tempo di guardare oltre.

La portata della svolta epocale è data dai numeri della stessa Volkswagen: un gigante da 11 milioni di veicoli venduti all’anno con 670mila posti di lavoro e dodici marchi, tra auto, moto e mezzi pesanti, a cui vanno aggiunti migliaia di azionisti. Cifre che rendono bene l’idea di una delle più grandi trasformazioni della storia.

Mission T come Tesla

 La casa americana è da sempre nel mirino di Herbert Diess, CEO del colosso tedesco, che nell’aprile 2020 ha aperto la riunione con i top manager del gruppo con questa domanda: “Cosa dobbiamo fare nei prossimi sei mesi per raggiungere Tesla nel 2024 in termini di tecnologia?”. Questa è stata la prima pietra della nuova mission Volkswagen. Tutto passa da Audi,  che avrà il compito di sviluppare una serie di auto elettriche iper efficienti. Per questo è stato deciso di creare Artemis, un team estraneo alle logiche aziendali; una specie di esperimento per utilizzare nuovi metodi di lavoro, più moderni e snelli, con l’idea di applicarli in futuro all’intero gruppo Volkswagen.

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Artemis seguirà la logica che da sempre è alla base di Tesla: il veicolo visto come un sistema complesso da valutare in tutta la sua interezza. Di conseguenza Audi cercherà di integrare il software con il powertrain e la meccanica: il primo veicolo basato su questo approccio vedrà la luce nel 2024 e userà componenti provenienti dalle vetture realizzate sulla piattaforma PPE di Porsche (Taycan) e Audi (e-tron GT). Per la produzione di questi modelli sarà necessaria una profonda riorganizzazione aziendale in stile start-up. Andranno ripensate l’organizzazione del lavoro e l’interazione tra le varie divisioni aziendali a cui si dovrà aggiungere la creazione di nuove unità da zero. In pratica, il vecchio modo di fare auto andrà in pensione per lasciare spazio alla sburocratizzazione dei processi e allo snellimento delle fasi decisionali.

L’invasione delle auto a guida autonoma

 Entro dieci anni si completerà il passaggio alle zero emissioni e sarà il momento del boom della guida autonoma. Diess è convinto che questo tipo di vetture siano più sicure e convenienti e che Volkswagen possa trionfare nella sfida della produzione di “auto intelligenti”. A patto che il cambiamento venga visto come opportunità fin da subito e che il colosso tedesco si trasformi in una digital company in grado di gestire e dialogare con milioni di “computer con le ruote”, fornendo servizi e assistenza.

VW FORD

È già futuro con dieci nuovi modelli elettrici

 Il viaggio verso il futuro per il gruppo tedesco è iniziato subito dopo lo scandalo delle emissioni truccate con “Transform 2025 – Strategy for the New Volkswagen”. La prima decisione fu quella di non usare la piattaforma del gruppo (MQB) per i nuovi modelli elettrici e di puntare sulla nuova MEB, una base interamente dedicata alle vetture a zero emissioni con l’obiettivo di sfruttare al massimo i vantaggi dell’elettrico. I risultati si vedranno a breve, con cinque marchi del gruppo che lanceranno dieci nuovi modelli basati su questa piattaforma, a cui va aggiunta Ford che ha deciso di adottare la MEB per la propria gamma elettrica.

Pubblicato il 29 July 2021
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