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Auto elettrica: con il V2G e V2L restituisce energia

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Pubblicato il 8 May 2022
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Grazie ai sistemi V2G e al V2L l’auto eletrica è in grado non soltanto di ricevere energia, ma anche di cederla. Ecco come funzionano

Ora che il numero delle auto elettriche sta progressivamente aumentando e potrebbe ulteriormente salire nei prossimi mesi grazie al varo di una nuova tornata di ecoincentivi, in molti si chiedono come farà l’attuale infrastruttura elettrica a sostenere questa sempre maggiore richiesta di energia. La ricarica dell’auto elettrica, in effetti, apporta un’impennata di richiesta di energia alla rete che, in molti, sostengono che allo stato attuale questa non è in grado di sostenere e che, in futuro, le cose potrebbero ancora peggiorare. Ma l’auto elettrica potrebbe avere un asso nella manica: il sistema V2G

Una svolta per il futuro

Acronimo di Vehicle to Grid, il sistema V2G è in grado di “alleggerire” il carico ai danni della rete elettrica quando questa è messa maggiormente sotto sforzo. Basti pensare alle prime ore della sera, quando tutti i pendolari sono rientrati a casa e hanno attaccato la propria auto elettrica alla presa di corrente di casa o ad una colonnina. In questo momento viene richiesta un’enorme quantità di energia alla rete. Per evitare sovraccarichi viene in aiuto il sistema V2G, che racchiude in sé il concetto di ricarica bidirezionale.

Auto elettrica: con il V2G e V2L restituisce energia 1

Come funziona

Un’automobile elettrica dotata di sistema V2G è in grado non soltanto di ricevere e immagazzinare energia, ma anche di muovere questa energia in direzione opposta in modo che all’occorrenza le auto stesse possano trasformarsi in riserve a cui attingere in momenti particolarmente critici per stabilizzare la rete. Di fatto, in momento di particolare sovraccarico, la rete può assorbire parte dell’energia stipata nelle batterie delle auto in carica per compensare la richiesta di energia, per poi restituirla al veicolo in un secondo momento.

I primi test

Il sistema è ancora in fase di sperimentazione. Molti costruttori tra i quali spiccano Nissan, Hyundai e Stellantis, sono particolarmente attivi su questo fronte, con fasi di sperimentazione avanzata un po’ in tutta Europa. Tuttavia, sono molte le problematiche ad oggi ancora legate a questo sistema. In primis, il fatto che un utente potrebbe trovarsi con l’auto non sufficientemente carica in un momento di bisogno, poiché in quel momento la vettura potrebbe aver ceduto energia alla rete. E poi c’è il problema della vita utile della batteria. I moderni accumulatori hanno una vita media calcolata sulla base di un certo numero di cicli di carica e scarica. Aumentare questo numero a vettura ferma potrebbe portare ad un più veloce deterioramento della batteria ai danni dell’automobilista.

Auto elettrica: con il V2G e V2L restituisce energia 3

Il V2L

Un altro interessante strumento che invece è già disponibile su molti modelli in commercio come la Kia EV6 o la Hyundai Ioniq 5, è il sistema V2L ovvero Vehicle to Load. Anche in questo caso si tratta di un dispositivo capace di cedere parte dell’energia presente nella batteria dell’auto, ma questa volta non alla rete, bensì, in maniera molto più contenuta, ad attrezzature esterne, per venire incontro alle esigenze dell’automobilista. Attraverso un apposito adattatore, infatti, è possibile collegare all’auto praticamente ogni tipo di dispositivo elettronico, come un computer o un trapano. Si tratta di un sistema pratico che offre la stessa potenza di una presa domestica, utile soprattutto quando ci si trova lontani da altre fonti di energia. C’è poi chi si è spinto ben oltre, come Nissan che qualche anno fa con un sistema simile a questo ha alimentato un’intera abitazione per una notte.

Pubblicato il 8 May 2022
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