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Distanza di sicurezza: ecco tutto quello che c’è da sapere

Pratiche AutoSicurezza
Pubblicato il 25 September 2022
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Distanza di sicurezza: ecco come si calcola e come comportarsi in caso di pioggia.

Non solo serve a passare il quiz di scuola guida, ma soprattutto a ridurre decisamente il rischio di tamponamenti. Rispettare la distanza di sicurezza è importante, ma molti automobilisti ignorano del tutto questa regola (di buon senso in primis) del codice della strada. Qualora l’auto che ci precede dovesse frenare bruscamente, una certa ridondanza nel calcolo dello spazio di frenata può fare una grande differenza, permettendo di evitare l’impatto. La giusta distanza di sicurezza dipende non solo dal tipo e dalle condizioni del veicolo o della strada, ma anche da altri fattori. Vediamo quali.

La distanza di sicurezza nel Codice della Strada

Innanzitutto, analizziamo l’art. 149 del CdS, che tratta precisamente della distanza di sicurezza tra veicoli. La prima prescrizione è la seguente: “durante la marcia i veicoli devono tenere, rispetto al veicolo che precede, una distanza di sicurezza tale che sia garantito in ogni caso l’arresto tempestivo e siano evitate collisioni con i veicoli che precedono“. Il punto, insomma, è che non c’è formula magica né tabella di distanze di sicurezza standard. La quantità di fattori che possono influenzare la giusta misura è notevole. Il CdS si occupa infatti qui di regolare poche condizioni specifiche (all’esterno dei centri abitati in presenza di divieto di sorpasso per certe categorie di veicoli, quando preceduti da macchine sgombraneve) e di indicare le sanzioni.

La multa per mancato rispetta della distanza di sicurezza va dai 42 ai 173 euro, con la possibilità di aumentare notevolmente in caso di incidenti gravi che coinvolgono cose e/o persone.

Nello specifico, quando non si guida in centri abitati la distanza di sicurezza dev’essere di almeno 100 metri se la strada non possiede due o più corsi per senso di marcia. Infine, quando sono troviamo macchine sgombraneve o spargitrici è fatto divieto di avvicinarsi in ogni caso a meno di 20 metri.

Distanza di sicurezza: ecco tutto quello che c’è da sapere 1

Calcolo distanza di sicurezza

Spesso, quando ci si trova alla guida, non ci si rende conto della effettiva distanza di sicurezza dal veicolo che ci precede. Nella valutazione di questa misura bisogna tenere in considerazione alcuni fattori quali:

  • la prontezza dei riflessi del conducente;
  • il tipo e lo stato di efficienza del veicolo;
  • la velocità;
  • la visibilità;
  • le condizioni atmosferiche;
  • le condizioni del traffico; 
  • le condizioni del manto stradale;

 

Nello specifico, per quanto concerne i fattori legati alle caratteristiche del veicolo, occorre considerare lo lo stato di efficienza dell’impianto frenantel’usura degli pneumatici e la massa del veicolo.

Nell’ipotesi in cui i freni non siano in condizioni perfette, o si circoli con pneumatici particolarmente logori, o ancora si viaggi con un carico notevole a bordo, sono le leggi della fisica a imporre spazi di arresto maggiori.

Altro fattore da considerare nel valutare la corretta distanza di sicurezza tra veicoli riguarda i riflessi del conducente. Da soggetto a soggetto, infatti, i tempi di reazione sono differenti e questo può derivare anche dall’età del guidatore.

Per questo motivo è sempre bene rispettare la distanza di sicurezza indicata nel precedente paragrafo e magari aumentarla qualora si sia un po’ avanti con gli anni. Questo accorgimento vi consentirà di guidare in condizioni di tutela maggiori.

Il consiglio, in generale, data l’alta probabilità di fare errori nel calcolo della distanza di sicurezza, è di mantenere una distanza superiore a quella stimata come necessaria. Una certa ridondanza può fare la differenza in caso di imprevisti.

Tenendo a mente le premesse fatte, analizziamo ora un trucco per dare una stima. Al raddoppio della velocità, a grandi linee, corrisponde uno spazio di frenata quadruplo. Si può infatti semplicemente dividere la propria velocità espressa in km/h per 10 ed elevare il risultato al quadrato. Il risultato fornisce in metri una buona stima della giusta distanza di sicurezza. Per esempio, ad una velocità di 50 Km/h la distanza di sicurezza ideale è di 25 metri, mentre a 100 Km/h la distanza da mantenere è di 100 metri.

Distanza di sicurezza nel traffico

Può essere complicato mantenere una distanza di sicurezza adatta alla velocità di marcia quando siamo in presenza di traffico congestionato. Eppure, si può evitare di stare troppo vicini al posteriore di chi ci precede. Anzi, anche le condizioni del traffico determinano contestualmente la giusta distanza di sicurezza. È altamente sconsigliabile poi avvicinarsi alla vettura che sta davanti in assenza di spazio sulla corsia di destra, utile a tentare di evitare la collisione.

Distanza di sicurezza e tempo di reazione

Per stimare la giusta distanza di sicurezza bisogna anche considerare il cosiddetto tempo di reazione. Anche quando guidiamo vetture con eccellenti impianti frenanti e dotate di ABS, siamo tentati di sentirci troppo sicuri. Invece, il tempo di reazione può essere talvolta determinante. Il tempo di reazione, espresso solitamente in secondi, indica quanto intercorre tra il momento in cui ci rendiamo conto del pericolo e l’inizio della frenata. Normalmente, può andare, a seconda dell’attenzione e di altri fattori personali e contestuali, tra 0,5 e 1,5 secondi. Se per esempio consideriamo un tempo di reazione pari a 7 decimi di secondo, a 100 km/h avremo percorso quasi 20 metri prima ancora di iniziare a frenare in caso di emergenza. Considerando anche lo spazio di frenata di chi ci precede, nel caso in cui sia identico al nostro, è teoricamente sufficiente che lo spazio di sicurezza sia maggiore dello spazio percorso nel tempo di reazione. Come abbiamo visto, però, la teoria può essere pericolosa. Meglio esagerare le stime, e adesso vediamo perché.

Adas obbligatori

Se la nostra auto frena più lentamente delle altre

Il problema nel considerare solo i tempi di reazione è rappresentato dall’eventualità che la vettura che ci precede abbia un impianto frenante e ruote molto più efficaci e che per questo possa fermarsi anche 20 o 30 metri prima di quanto faremmo noi nelle stesse condizioni ma con un’auto dalla frenata meno performante. Anche per questo è bene controllare periodicamente pressione e usura dei propri pneumatici. Infine, occorre tenere a mente che la decelerazione di solito non è costante – sia perché è difficile premere il pedale del freno efficacemente, sia perché le gomme possono bloccarsi in frenata.

Distanza di sicurezza in caso di pioggia

Altro fattore da tenere in conto quando si parla della distanza di sicurezza riguarda le condizioni atmosferiche. Un asfalto reso viscido dalla pioggia, infatti, comporta degli spazi di arresto decisamente superiori rispetto a quelli di un manto stradale perfettamente asciutto.

Il nostro Codice della Strada non impone una distanza di sicurezza in caso di pioggia. L’articolo 149, infatti dispone come durante la marcia i veicoli debbano tenere una distanza di sicurezza tale da garantire in ogni caso l’arresto tempestivo così da evitare collisioni con i veicoli che precedono.

In caso di pioggia la velocità massima deve essere ridotta a 90 Km/h sulle strade extraurbane ed a 110 Km/h sulle autostrade, mentre per quel che riguarda la distanza di sicurezza è bene aumentare la stessa dal 20 all’80% a seconda dell’intensità dei rovesci e delle condizioni del manto stradale. Per esempio, quindi, se con il sole, viaggiando a 50 km/h, è necessaria una distanza di 25 metri, in caso di pioggia questa misura deve incrementare da 30 fino a 45 metri. Neve, nebbia o grandine, è inutile dirlo, impongono di tenere in conto una distanza di sicurezza ancora maggiore.

Il rischio è quello di incorrere in aquaplaning, ovvero nel caso in cui il veicolo perde aderenza a causa di uno strato d’acqua accumulatosi sul manto stradale. In questo caso, la distanza di sicurezza dovrà essere decisamente maggiore, per scongiurare rischi non così improbabili, soprattutto in caso di alta velocità, usura del battistrada e un notevole spessore dello strado d’acqua.

Adas per la distanza di sicurezza

Il cruise control adattivo, ovvero, per intenderci, il controllo della velocità di crociera adattivo, conosciuto anche con l’acronimo ACC (“Adaptive Cruise Control”), è un Adas che gestisce la velocità del veicolo su cui è montato mantenendo in automatico una distanza di sicurezza sufficiente dalle auto che lo precedono. Un altro nome con cui si indica lo stesso sistema è cruise control dinamico.

Sempre più, quindi, la tecnologia ci viene in aiuto per facilitare l’esperienza di guida, in questo caso mantenendo costante, al posto nostro, la distanza che ci separa dall’auto davanti a noi. Connesso ai dati dei sensori di bordo, il dispositivo permette una decelerazione automatica nel momento in cui ci avviciniamo al veicolo che ci precede, per poi accelerare di nuovo in condizioni di sicurezza. Attenzione però, Il cruise control adattivo garantisce un’autonomia solo di livello 1: si tratta solo di un ausilio al guidatore, che deve in ogni caso mantenere alta l’attenzione.

Pubblicato il 25 September 2022
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