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Ritiro patente: quali sono i motivi e come riaverla

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Pubblicato il 12 March 2022
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Tutti i motivi per cui la patente può essere ritirata e sospesa, ad esempio per per alcol o eccesso di velocità, e cosa fare per riaverla

Ogni automobilista ha l’obbligo di rispettare le disposizioni del Codice della Strada per tutelare la propria e l’altrui incolumità. Questo assunto deve essere sempre ben impresso nella mente di chiunque si metta alla guida di una vettura, consapevole che, in caso di infrazioni, si potranno subire sanzioni sempre più importanti, sino ad arrivare alla sospensione della patente o al ritiro patente. Quali ragioni possono portare le Forze dell’Ordine a sospendere l’abilitazione alla guida? Eccole di seguito analizzate nel dettaglio.

INDICE
Ritiro della patente: quali sono i motivi?
Ritiro della patente per alcol
Ritiro patente per guida con cellulare
Guida con patente scaduta
Ritiro patente per superamento dei limiti di velocità
Sospensione della patente
Per quanto tempo può essere sospesa o ritirata la patente?
Ritiro patente: come riaverla 

Come detto, il nostro Codice della Strada prevede una serie di sanzioni crescenti in rapporto alla violazione commessa, e il ritiro patente si pone quale sanzione accessoria al pagamento della multa imposta in caso di violazione delle norme del Codice.

Quando parliamo di ritiro della patente intendiamo la materiale sottrazione del documento da parte degli agenti del traffico a seguito della specifica infrazione commessa. Il ritiro può poi comportare:

  • la successiva sospensione o revoca,
  • la restituzione dello stesso documento.

Di seguito indichiamo quando avviene il ritiro della patente elencando le specifiche ipotesi previste dal Codice della Strada.

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Una delle ipotesi in cui è previsto il ritiro patente è la guida in stato di ebbrezza. Il nostro Codice della Strada ha affrontato il tema del ritiro patente per alcol in maniera giustamente severa stabilendo, agli articoli 186 e 186 bis, sanzioni economiche e accessorie che puniscono in modo importante chi si mette alla guida dopo aver alzato eccessivamente il gomito.

Il  valore limite legale del tasso alcolemico è pari a 0,5 g/litro, un limite decisamente basso ma fondamentale per garantire la sicurezza degli utenti della strada. Chi venga fermato, sottoposto ad alcoltest e trovato con un valore superiore a questo, può subire diverse sanzioni.

Limite Sanzione
da 0,5 a 0,8 g/litro Sanzione amministrativa da 532 a 2.127 euro, più sanzione accessoria di sospensione della patente da 3 a 6 mesi
da 0,8 a 1,5 g/litro La violazione diventa reato, è prevista una sanzione amministrativa da 800 a 3.200 euro, più la sanzione accessoria della sospensione della patente da 6 mesi a un anno,  e si potrà rischiare l’arresto fino a un massimo di 6 mesi 
superiore a 1,5 g/litro La sanzione amministrativa varia da 1.500 sino a 6.000 euro, è prevista una  sanzione accessoria della sospensione della patente da uno a due anni oltre a rischiare l’arresto da 6 mesi a un anno. In caso di recidiva, la patente viene revocata qualora l’infrazione sia commessa in un arco temporale di due anni.

In caso di rifiuto dell’alcoltest si applicano le pene massime e l’eventuale confisca del veicolo. Per quel che riguarda la restituzione patente dopo sospensione per guida stato di ebbrezza, è possibile tornare in possesso del documento di guida solo se è trascorso il periodo di sospensione della patente e si è ottenuta l’idoneità dalla Commissione medica locale. In caso contrario, la patente rimane sospesa fino all’esibizione della certificazione medica.

Altra cattiva abitudine che può portare al ritiro patente è la guida con il cellulare.

Molti automobilisti, infatti, continuano a sottovalutare la pericolosità di questa condotta che distrae in maniera eccessivamente rischiosa dalla guida.

Il nostro Codice della Strada disciplina questo comportamento all’articolo 173, recentemente inasprito nel 2017 e prevede:

  • una sanzione amministrativa da 161 a 647 euro (sia che si stia telefonando sia che si stia inviando un messaggio)
  • sospensione della patente in caso di recidiva entro i due anni successivi e, in questo caso, il ritiro oscilla da 1 a 3 mesi.

Altro caso in cui la patente può essere ritirata è quello della guida con patente scaduta. Il documento che consente la circolazione su strada, infatti, deve essere rinnovato:

  • ogni 10 anni sino al compimento dei 50 anni di età,
  • ogni 5 anni per gli automobilisti di età compresa tra 50 e 70 anni,
  • ogni 3 anni per gli automobilisti tra 70 e 80 anni di età,
  • ogni 2 anni per gli ultraottantenni.

Chi viene fermato con la patente scaduta rischia una sanzione amministrativa che varia da 160 sino a 644 euro, mentre la sanzione accessoria sarà proprio il ritiro della patente scaduta.

Entro dieci giorni dal ritiro patente l’automobilista avrà la possibilità di effettuare la visita medica obbligatoria e sbrigare tutte le pratiche burocratiche per tornare in possesso del documento ritirato, mentre, qualora sia decorso questo termine, per poter tornare in possesso della patente ci si dovrà recare presso la prefettura muniti del certificato medico che accerti l’idoneità alla guida e il rinnovo del documento scaduto.

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Uno dei casi più comuni di ritiro della patente è il superamento dei limiti di velocità. Il nostro Codice della Strada disciplina due ipotesi in cui può avvenire questa sanzione accessoria.

Primo caso, il superamento del limite di velocità tra i 40 e i 60 km/h prevede:

  • una multa compresa tra i 527 e 2.108 euro,
  • la decurtazione di 6 punti
  • la sospensione della patente per un periodo che va da uno a tre mesi che possono variare da otto a diciotto in caso di recidiva in un biennio

Secondo caso, il superamento di oltre 60 km/h del limite di velocità prevede:

  • sanzione amministrativa che varia da un minimo di 821 ad un massimo di 3.287 euro
  • la decurtazione di 10 punti
  • la sospensione della patente di guida per un periodo che va da sei mesi a un anno (in caso di recidiva in un biennio è prevista la revoca della patente)

La sospensione può precedere in alcuni casi il ritiro della patente, ma i due provvedimenti non sono equivalenti. Dobbiamo infatti precisare una distinzione importante: la sospensione è una sanzione accessoria comminata dal Prefetto o comunque dall’Autorità giudiziaria nei casi più gravi, che rende temporaneamente illecito condurre i veicoli per i quali quella patente è stata conseguita.

Il ritiro invece non è una sanzione, ma un provvedimento di tipo amministrativo. Può arrivare in seguito ad una sospensione, oppure ad opera delle Forze dell’Ordine quando queste ritengano – ad esempio per la perdita di requisiti psicofisici – di dover limitare il rischio che deriva da permettere al conducente di continuare a guidare.

Per intenderci, succede che venga disposta in alcuni casi una sospensione della patente senza ritiro immediato. In quel caso, infatti, il provvedimento è notificato successivamente, nei giorni che seguono l’infrazione.

Il tempo in cui la patente può essere sospesa o ritirata varia in base alle cause e alla gravità dell’infrazione del Codice della Strada.

Innanzitutto, la sospensione della patente per eccesso di velocità prevede una durata diversa a seconda che il limite venga sforato per 40 o 60 km/h. Nel primo caso, va da 1 a 3 mesi. Nel secondo caso, si va da un minimo di 6 a un massimo di 12 mesi.

Da 1 a 3 mesi il periodo di sospensione, in caso di recidiva nei 24 mesi, per passaggio con semaforo rosso. Lo stesso che occorre nel caso di recidiva, stavolta biennale, per guida con cellulare.

Infine, la lunghezza della sospensione può raggiungere anche i diversi anni nei casi più gravi. Nell’eventualità in cui l’infrazione sia rappresentata da un incidente che comporta il reato di omicidio, la sospensione può arrivare fino a 4 anni, con l’aggiunta della revoca in seguito alla condanna.

A seguito di una multa per ritiro patente, sarà possibile ottenere nuovamente il documento seguendo iter diversi a seconda dell’infrazione commessa. L’iter per la restituzione patente dopo sospensione non è univoco.

In caso di ritiro per scadenza della patente di guida, sarà sufficiente sostenere gli esami medici previsti per tornare in possesso del documento.

Nelle altre ipotesi di ritiro patente, come ad esempio in caso di tasso alcolemico elevato, sarà necessario sostenere un colloquio presso la sede del Dipartimento della prevenzione – medicina legale.

La commissione inviterà il soggetto della sanzione allo svolgimento di un programma terapeutico composto da un colloquio di accoglienza, una visita medica, esami clinici e quattro sedute di counselling.  In caso di esito positivo la patente sarà restituita.

Nei casi più gravi, infine, quando la patente è direttamente revocata, occorre attendere minimo 2 anni prima di poter rifare l’abilitazione di guida. Quando la ragione della revoca è legata a requisiti psicofisici, un incidente grave con feriti o l’assenza di revisione valida del documento di guida, è d’obbligo ottenere un certificato da visita medica o superare di nuovo gli esami di teoria e pratica.

Cose da sapere

Cosa intendiamo con ritiro della patente?

Quando parliamo di ritiro della patente intendiamo la materiale sottrazione del documento da parte degli agenti del traffico a seguito della specifica infrazione commessa. Il ritiro può poi comportare o la successiva sospensione o revoca, oppure la restituzione dello stesso documento

In quali casi è previsto il ritiro della patente?

Il ritiro della patente può avvenire nei seguenti casi: tasso alcolemico superiore a 0,5 g/litro, uso del cellulare durante la guida, guida con patente scaduta e superamento dei limiti di velocità.

Come posso riavere la mia patente?

In caso di ritiro per patente scaduta sarà sufficiente sostenere gli esami medici previsti; nelle altre ipotesi di ritiro patente, sarà necessario sostenere un colloquio presso la sede del Dipartimento della prevenzione  medicina legale.

 

Pubblicato il 12 March 2022
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