Home \ Pratiche Auto \ Burocrazia \ Arriva il Documento Unico per la circolazione e la proprietà

Arriva il Documento Unico per la circolazione e la proprietà

Pratiche AutoBurocrazia
Pubblicato il 2 December 2019
Condividi
Cos’è il Documento Unico? È un documento che accorpa libretto di circolazione e certificato di proprietà.

Il libretto di circolazione emesso dalla Motorizzazione civile e la certificazione che attesta la proprietà del veicolo rilasciata dall’Aci non saranno più due documenti separati ma un solo certificato: è quanto stabilito dal D.Lgs. n.98 del 2017 e rappresenta un’importante innovazione per auto, moto e rimorchi.

La proposta della Ministra per la Semplificazione e la Pubblica Amministrazione M.A. Madia è stata approvata dal Consiglio dei Ministri nel maggio del 2017. Dal 1° luglio 2018 tutte le nuove automobili, ma anche i nuovi motoveicoli e i rimorchi, sono quindi muniti di una sola carta di circolazione, chiamato anche Foglio Unico di circolazione.

Non sono interessati a queste disposizioni le microcar e i ciclomotori, mezzi per i quali non ci sarà alcun cambiamento. I documenti rilasciati prima che entrassero in vigore le disposizioni e quelli prodotti dall’entrata in vigore del decreto fino al 1° luglio 2018 continueranno, invece, a mantenere la loro validità. Ma cos’è il Documento unico e soprattutto perché è stato istituito?

Nuova carta di circolazione

L’approvazione del Governo per l’adozione del nuovo libretto di circolazione è dovuta a motivi che riguardano l’ottimizzazione dei costi inerenti la produzione, l’archiviazione e il controllo da parte dell’Amministrazione.

La nuova carta di circolazione conterrà sia i dati che riguardano la proprietà sia quelli che riportano le caratteristiche del mezzo: saranno infatti riportati i dati tecnici e la situazione giuridica del veicolo oltre agli estremi relativi alla cessazione della circolazione per demolizione o per esportazione. Sul certificato, inoltre, verranno scritti i fermi giudiziari e amministrativi e le ipoteche.

Documento unico: cos’è

Il Documento unico, sistema già in uso in altri Paesi UE, permetterà allo Stato di risparmiare poiché non dovrà più amministrare due documenti per ogni veicolo. La nuova carta di circolazione, sintesi del vecchio libretto e del certificato di proprietà, è redatta secondo il modello europeo e in base a quanto sancito dalla direttiva 1999/37/CE. Gli step dell’iter burocratico hanno previsto alcuni passaggi tra cui la vigilanza sugli atti del PRA che passa dalla Presidenza del Consiglio al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Libretto di circolazione: cosa succede

I veicoli attualmente circolanti (cioè tutti quelli immatricolati prima del 1° luglio 2018) saranno accompagnati dal foglio di circolazione e dal certificato di proprietà finché non si verificherà un cambio di proprietario o finché non subentreranno modifiche tecniche o giuridiche per le quali sarà necessario ottenere una carta di circolazione aggiornata che verrà rilasciata dalla Motorizzazione Civile. Per avere il Documento unico l’automobilista dovrà presentare la domanda alla Motorizzazione o, in alternativa, allo Sportello Telematico dell’Automobilista (STA).

 Nuovo libretto di circolazione: quali sono i costi?

In occasione della prima immatricolazione o di un trasferimento di proprietà verrà prodotta una sola istanza di rilascio, ma l’interrogativo che si pongono migliaia di automobilisti è: quanto costa la nuova carta di circolazione?

Il documento prevede, infatti, l’unificazione sia dei compensi dell’imposta di bollo che quello dei compensi del PRA e della Motorizzazione. Grazie all’unificazione si elimineranno i due bolli (per un costo totale di 32 euro) e si ridurrà anche la tariffa PRA (Pubblico Registro Automobilistico) per l’iscrizione o la trascrizione del veicolo all’Aci, che scende da 27 a 20 euro, per un risparmio complessivo di 39 euro.

Qualcosa cambia anche per chi non paga il bollo: l’art. 96 del Codice della Strada prevede che se la tassa automobilistica non è pagata da tre anni, dopo la notifica al proprietario si arriva alla radiazione della vettura. In passato questa procedura prevedeva numerosi passaggi. L’ACI trasmetteva la comunicazione al PRA il quale, a sua volta, provvedeva alla radiazione ed alla comunicazione alla Motorizzazione che, infine, si occupava del ritiro di targhe e libretto. Dal 1° luglio 2018 la prassi diventa più semplice e la radiazione avviene automaticamente con il passaggio della comunicazione dall’ACI alla Motorizzazione Civile.

Pubblicato il 2 December 2019
Condividi